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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Discariche abusive all'ex Pertite e Staveco, chiesti 10 rinvii a giudizio

Per aver creato discariche abusive nell'area militare dell'ex Pertite e dell'ex Staveco a Piacenza sono stati chiesti oggi davanti al gup dieci rinvii a giudizio. Principale imputato l'ex generale Giuliano Taddei, ex direttore del polo di mantenimento pesante nord di Piacenza

Per aver creato discariche abusive nell'area militare dell'ex Pertite e dell'ex Staveco a Piacenza sono stati chiesti il 9 giugno davanti al gup dieci rinvii a giudizio. Principale imputato l'ex generale Giuliano Taddei, ex direttore del polo di mantenimento pesante nord di Piacenza. Le accuse sono anche di corruzione e truffa ai danni dello Stato.

Il Pm Antonio Colonna nell'udienza di oggi ha motivato le sue richieste di rinvio a giudizio, che riguardano militari e civili, su cui si pronuncera' il giudice Giuseppe Bersani. Il procedimento in via preliminare e' stato rinviato al prossimo 29 giugno, per consentire al generale Taddei di effettuare dichiarazioni spontanee. Il giudice ha respinto quasi tutte le eccezioni preliminari degli avvocati difensori dei dieci indagati. L'inchiesta che ha portato al procedimento era partita nel 2006, in seguito ad una serie di accertamenti del nucleo ecologico della polizia municipale su discariche abusive cittadine. Delle indagini, con la polizia municipale si occuparono anche i carabinieri della Compagnia di Piacenza. (Ansa).

LE ACCUSE - Lo Stato e Comune (il Comune ha chiesto 14 milioni di euro di danni agli imputati) si sono costituiti parte civile nel processo che vede come maggiore imputato il generale Giuliano Taddei, ex direttore del polo di mantenimento pesante. Gli indagati sono accusati a vario titolo della creazione di discariche abusive nell'ex Pertite sulla via Emilia Pavese e nell'ex Staveco sulla Parmense. Taddei, deve rispondere di corruzione, truffa e danneggiamento di installazione militare, per quest'ultima accusa sono indagati anche due marescialli. Accusati invece di furto sono tre sottoufficiali. Nell'inchiesta sono coinvolti anche diversi imprenditori che secondo la Procura si sarebbero divisi il denaro dei finanziamenti pubblici stanziati per lo smaltimento dei rifiuti, si parla di più di 3 milioni di euro che sarebbero stati pagati fino al 2005. Le indagini iniziarono nel 2006 dopo l'invio di una lettera anonima di un operaio. Le indagini portarono alla luce sia rifiuti ancora sepolti sia i presunti accordi tra le parti per la suddivisione del denaro pubblico.

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