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Cronaca

Pestaggio del carabiniere, il Comune si costituisce parte civile

La giunta comunale nella seduta dell'11 maggio ha deliberato di costituirsi parte civile al processo che vede imputati Giorgio Battagliola, Lorenzo Canti e Moustafa Elshennawi. Secondo la Giunta Barbieri la città e il comune hanno subito un danno d'immagine dall'accaduto, evento che ha avuto un'ampia eco nazionale su giornali e televisioni

La giunta comunale nella seduta dell'11 maggio ha deliberato di costituirsi parte civile al processo che vede imputati Giorgio Battagliola, Lorenzo Canti e Moustafa Elshennawi accusati di aver picchiato il brigadiere capo dell'Arma Luca Belvedere durante il corteo contro l'apertura di Casa Pound il 10 febbraio in via Sant'Antonino. Per i tre, accusati, di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, la procura ha chiesto il giudizio immediato. Il processo inizierà il 15 maggio.

Secondo la Giunta Barbieri la città e il comune hanno subito un danno d'immagine dall'accaduto, evento che ha avuto un'ampia eco nazionale su giornali e televisioni. La decisione della Giunta Barbieri arriva a pochi giorni dalla richiesta del Partito Democratico all'Amministrazione di costituirsi parte civile nel processo per l'omicidio dell'imbianchino albanese Ervin Tola. Secondo il Pd la Giunta avrebbe dovuto ravvisare la possibilità, anche in questo caso, di presentare la richiesta. 

I tre erano stati arrestati su ordinanza di custodia cautelare dopo le indagini, lampo, di carabinieri e polizia coordinati dal sostituto procuratore Roberto Fontana. I tre sono accusati di aver fatto cadere, picchiato con lo scudo e con calci e pugni il militare durante gli scontri in centro il 10 febbraio. L'egiziano in via San'Antonino avrebbe colpito il carabiniere Luca Belvedere con il suo scudo, Giorgio Battagliola gli avrebbe fatto lo sgambetto e lo avrebbe colpito con un'asta mentre il Canti lo avrebbe preso a calci e pugni. 

Carabinieri e polizia di Piacenza hanno lavorato fianco a fianco dal pomeriggio degli scontri anche con i colleghi di Torino, Bologna e Modena. Il corteo contro l'apertura di CasaPound, organizzato dal collettivo piacentino ControTendenza, aveva visto la partecipazione di circa cinquecento persone tra esponenti di centri sociali del Nord Italia e da una folta rappresentanza del Si Cobas ed era degenerato prima in via Landi e poi definitivamente in via Sant'Antonino. Gli inquirenti avevano realizzato un fascicolo completo con tutti i fotogrammi degli scontri estrapolati dai video e dalle fotografie dei media, un lavoro certosino che aveva permesso di individuare con ragionevole certezza gli autori del brutale pestaggio, di lì la richiesta accolta dal gip Adele Savastano delle tre ordinanze di custodia cautelare.

Lo straniero 23enne e appartenente al Si Cobas difeso dall'avvocato del foro di Milano Eugenio Fosco, era stato arrestato il 15 febbraio nella sua abitazione a Belgioioso di Pavia (in via Torricella aveva un domicilio perché lavora in una ditta di logistica in città), il 29enne Giorgio Battagliola, vicino agli ambienti No Tav, era stato invece raggiunto poche ore dopo a Bussoleno in  Val Di Susa dove fa il cuoco ed è difeso dall'avvocato Claudio Novaro del foro di Torino, mentre Lorenzo Canti, 22 anni e appartenente a centri sociali del Bolognese, difeso dall'avvocato Marina Prosperi (foro di Bologna) si era costituito. 

Carabiniere aggredito, arrestato egiziano ©Emanuela Gatti/ilPiacenza

Corteo anti-Casapound, scontri in centro ©Emanuela Gatti/ilPiacenza

Corteo contro Casa Pound: gli scontri ©Gatti-Bonetti/IlPiacenza

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