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Cronaca

Inchiesta Agenzia delle Entrate, ai domiciliari il commercialista Bazzoni

Coda dell'inchiesta sulla concussione all'Agenzia delle Entrate, che aveva coinvolto due funzionarie. E' agli arresti domiciliari, con le accuse di estorsione e millantato credito, il commercialista Carlo Bazzoni. Il procuratore Bardi: "Se passasse la legge sulle intercettazioni, il lavoro sarebbe stato estremamente più complicato"

E' stata disposta la misura cautelare agli arresti domiciliari per il noto commercialista piacentino Carlo Bazzoni, con le accuse di millantato credito ed estorsione. Sembra che l'uomo, con la promessa di controlli ispettivi più morbidi da parte dell'Agenzia delle Entrate (nei confronti della quale vantava "conoscenze di alto livello"), inducesse gli imprenditori a versare una sorta di mazzetta affinchè tutto andasse per il meglio.

ALTE RICHIESTE - Il nome di Bazzoni è emerso durante l'inchiesta che ha coinvolto due funzionarie dell'Agenzia delle Entrate (Luciana Dallarda ed Emilia Guasti) per le quali erano scattate le manette per concussione. Nelle intercettazioni dell'inchiesta, infatti, sembra che molti imprenditori clienti di Bazzoni si fossero lamentati del fatto di aver già dato un "regalo" alle due funzionarie per controlli meno severi, e di non capire l'ulteriore richiesta da parte del commercialista, e così viceversa. Pare, in ogni modo, che non ci fossero legami diretti tra l'operato di Dallarda e Guasti e quello del commercialista piacentino.

LE MINACCE - La coda dell'indagine è stata illustrata nel primo pomeriggio in procura, alla presenza del procuratore Lucio Bardi e del pm Antonio Colonna (nella foto). Sono cinque i casi contestati a Bazzoni, per un importo di circa 40mila euro. In sostanza, il commercialista sembra che minacciasse gli imprenditori di ispezioni da parte dell'Agenzia delle Entrate che li avrebbero potuti mettere in ginocchio (con contestazioni minuziose) a meno che non gli avessero "allungato" qualche migliaio di euro: la busta, infatti, sarebbe stata comunque inferiore alle multe paventate. Inoltre, millantava conoscenze agli alti livelli dell'Agenzia delle Entrate, per facilitare i compiti ispettivi.

LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI - "E' stata un'inchiesta complicata - ha commentato il pm Colonna -, che ha visto ancora una volta la grande sinergia tra il nucleo radiomobile dei carabinieri e la polizia tributaria della guardia di finanzia, che hanno operato ottimamente e in sintonia. Ma non è stato semplice, anche vista la delicatezza dell'argomento". "E' un male "estirpato" alla pubblica ammininistrazione - aggiunge il procuratore Bardi -, che conta di quasi tutti funzionari onesti, ma, come in tutti i settori, ha qualche problema. Certo... se dovesse passare la legge sulle intercettazioni, il lavoro per arrivare alle due funzionarie e al commercialista sarebbe stato ben più duro... ".

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