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Cronaca

«Piacenza è una città inquinata, non a misura d'uomo. E' una città che non mi rappresenta»

Riceviamo tramite Facebook e pubblichiamo la testimonianza di un giovane studente piacentino con le sue impressioni sulla città e alcuni problemi

Riceviamo tramite Facebook e pubblichiamo la testimonianza di uno studente piacentino con le sue impressioni sulla città.

Vivo in una città che non mi rappresenta, vivo in una città fatta di inquinamento e fumi tossici, una città che non è a misura di ragazzo né tantomeno di anziano. Vivo in una città spenta, una città forte delle sue secolari tradizioni che si scorda troppe volte il presente e sopratutto il futuro. Questa città si chiama Piacenza. 
Piacenza, la città dove il verde diventa grigio come il cielo di stamattina, grigio come l’animo delle persone e grigio come le polveri sottili nell’aria che respiriamo tutti i giorni e che respirano i vostri figli.

Sono 10 mila i nuovi casi di tumore in 5 anni nella nostra ridente cittadina, ma c’è chi si preoccupa di chiudere l’Arena Daturi, l’unico spazio verde nel centro storico lasciato a sé stesso e nel più completo declino e abbandono.

Non ho mai chiesto di vivere in una città perfetta, il sogno di una città perfetta è e resterà per secoli ancora un’utopia, non ho mai chiesto cambiamenti radicali, mi sono semplicemente illuso di poter vivere in luogo dove i minimi diritti di un cittadino vengono rispettati, per risolvere un problema bisogna affrontarlo, non girarci intorno, non far finta di niente, non pensando che con il tempo la gente se ne scordi. L’indifferenza è infima, soprattutto dietro false promesse.
Uno studente piacentino

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