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Cronaca

Ex discarica sul Trebbia, la ricostruzione

A cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta, quando la cultura ambientalista era praticamente a zero, sulla riva destra del Trebbia, a valle della Torino-Piacenza, veniva realizzata una discarica per i rifiuti. Ora, la lenta ricostruzione dell'area. Per l'Arpa: nessun pericolo inquinamento, ma l'argine del fiume, cede

Ventitrè ettari di discarica sulla valle destra del Trebbia, aperta tra il 1972 e il 1985 hanno fatto un danno sconsiderato. Dopo la chiusura, la discarica era stata ricoperta di terra e si era subito posto il problema di intervenire sulle sponde per rinforzarle.

Peccato però che si intervenne in maniera sbagliata, dichiara Legambiente, sia a monte che a valle del fiume. La conseguenza? È aumentata la velocità dell'acqua e di conseguenza il rischio di erosione. Così, anche adesso, pietre e transenne sulla riva del Trebbia mettono in guardia sul possibile cedimento improvviso dell'argine.
  Per l'Arpa, nessun pericolo di inquinamento della falda acquifera  

Il tratto a valle del corso del Trebbia, è monitorato dall'Agenzia interregionale per il Po che si occupa anche di ricostruire l'argine. Centottanta giorni di lavori, per la messa in sicurezza, che però si stanno allungando a causa del maltempo delle scorse settimane che ha ritardato l'esecuzione dei lavori.

A monte della ex discarica, invece, già dal 2004 è partito un progetto di riqualificazione: sono state  messe a dimora 3.600 piantine su una superficie poco inferiore all'ettaro e mezzo. E l'Arpa, che effettua controlli periodici, esclude contaminazioni da rifiuti della falda acquifera.

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