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Cronaca

Sequestrato a Piacenza dalla Gdf di Palermo un appartamento "mafioso"

La guardia di finanza di Palermo ha sequestrato a Piacenza un appartamento riconducibile ad Angelo Vito Barruzza, il "postino di Cosa Nostra", che da anni risiedeva a Piacenza. E' stato arrestato nel 2009 nell'operazione Golem della polizia

La guardia di finanza di Palermo, su provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, ha sequestrato un appartamento a Piacenza, riconducibile ad Angelo Vito Barruzza, arrestato nel 2009 nell'operazione Golem della polizia. Era stato accusato di essere il "postino" di Cosa Nostra . Il provvedimento siciliano comprende il sequestro di beni per un totale di 22 milioni di euro al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro con il quale il Barruzza era in stretti rapporti. 

I destinatari del provvedimento di Trapani, compreso il Barruzza, erano stati arrestati nel giugno del 2009 nell'ambito dell'operazione "Golem" per associazione mafiosa, proprio con l'accusa di avere favorito la latitanza di Messina Denaro. Secondo gli inquirenti avrebbero svolto "attività di rilievo in seno alla famiglia mafiosa operante nel trapanese", ma avrebbero soprattutto "favorito - spiegano le Fiamme Gialle - la latitanza di Matteo Messina Denaro". Avrebbero quindi contribuito a "mantenere un costante collegamento tra il latitante con altre persone in libertà e anche con ex latitanti come i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, svolgendo in questo modo funzioni di vitale importanza per la sopravvivenza e il funzionamento di Cosa nostra". I beni sottoposti a sequestro, direttamente riconducibili a queste persone, formalmente erano intestati a prossimi congiunti.

Nella foto il boss latitante Matteo Messina Denaro.

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