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Cronaca

Abbonamenti a riviste della polizia: "Attenzione, è una truffa"

La questura di Piacenza invita a diffidare da chi, in questo periodo, sta telefonando nelle case per proporre acquisti di abbonamenti a riviste delle forze dell'ordine: "Nessuno è autorizzato a raccogliere fondi o a proporre abbonamenti"

In questi giorni gli uffici della polizia di Stato di Piacenza hanno verificato che alcuni cittadini sono stati contattati per sottoscrivere abbonamenti a non meglio specificate "riviste di polizia". La questura di Piacenza vuole richiamare l'attenzione di tutti, invitando a diffidare di chi, magari spacciandosi per rappresentante delle forze dell'ordine, propone abbonamenti a riviste o pubblicazioni varie.

"Il personale della polizia di Stato - specificano dalla questura -, così come le altre forze dell'ordine, non telefona mai presso le abitazioni o le ditte per vendere riviste del settore; si tratta, invece, di persone che, "spendendo" il nome delle varie forze di polizia, tenta di trarne profitto personale". La polizia di Stato disponde di una sola pubblicazione ufficiale che si chiama "Polizia moderna", e nessuno, specificano ancora da viale Malta, è autorizzato a raccogliere fondi o proporre abbonamenti.

"Si ricorda quindi ai cittadini - continua la questura - che, se intendono sottoscrivere abbonamenti a riviste come quelle in questione, non si tratta di quote in favore della polizia di Stato, nè il denaro versato andrà a fondi per "orfani o vittime del dovere".

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