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Cronaca Argine di Po / Via Nino Bixio

In attesa della rimozione il ponte provvisorio sul Po è abbandonato a sè stesso

Il ponte galleggiante sul Po è abbandonato. In previsione della rimozione le due ditte incaricate di smontarlo non hanno rinnovato l'accordo che avevano con la società che per 14 mesi ha curato la sorveglianza continua del ponte

In attesa di capire se qualche pezzo potrà essere lasciato al proprio posto per ospitare la sede della Map o una ciclabile (sulla sponda lombarda) il ponte provvisorio su Po è lasciato a sè stesso, cosi Michele Rancati su Libertà di oggi, 14 febbraio. Infatti l'8 gennaio scorso è scaduto il contratto di affitto di Anas con i proprietari, la cordata composta da Solidus e Cimolai che ha quindi ripreso in carico l'opera con l'impegno di smontarla.

E proprio in previsione della rimozione e della demolizione della struttrura, le due ditte non hanno rinnovato l'accordo che avevano con la società che per 14 mesi ha  curato la sorveglianza continua sul ponte stesso. Dal 15 gennaio quindi nessuno controlla più gli ingressi, le uscite e i tratti di viadotto che si trovano sull'acqua e sull'isolotto Maggi.

L'opera ha dimostrato di essere molto solida e di rispondere al meglio alle sollecitazioni più importanti, e i costruttori ne garantiscono la tenuta, ma, scrive Rancati, che c'è da considerare che un mese di mancate verifiche non consentono di essere totalmente sicuri sulla tenuta della struttura. Inoltre, l'elemento di preoccupazione maggiore è il fatto che nessuno controlli gli ingressi e quindi il fatto può sicuramente creare qualche potenziale pericolo per chi prova ad accedere al viadotto nonostante gli accessi siano negati, situazione che si aggrava nelle ore notturne.

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