Polizia accerchiata durante l'arresto, indagini per identificare il gruppo
In manette un marocchino pluripregiudicato: gli è stato revocato il permesso di soggiorno. La polizia sta indagando per risalire a tutto il gruppo che il 10 giugno ha ostacolato, aggredito e minacciato gli agenti al Peep
Sono in corso senza sosta gli accertamenti per identificare il gruppo di persone che nella serata del 10 giugno ha ostacolato, aggredito e minacciato i poliziotti che stavano arrestando un marocchino di 30 anni che poco prima aveva ferito con un bicchiere la barista del bar Atlantic in via Marinai d'Italia. L'uomo, pluripregiudicato e pare anche tossicodipendente, ha preso a bicchierate la donna, una cinese, poi è stato bloccato dagli agenti sotto i portici del palazzo davanti al locale. Lì e anche in strada gli agenti sono stati circondati da una ventina di persone in tutto che hanno cercato di ostacolarli e rendere difficoltoso l'arresto. Sono stati strattonati e minacciati in più riprese da almeno 5-6 persone fino a quando sono riusciti a caricare lo straniero in auto. Per tutto il tragitto e in questura ha dato in escandescenze, colpendo a testate tutto ciò che si trovava davanti. Nella colluttazione un poliziotto è rimasto ferito: ha riportato una lesione ad un piede, ne avrà per 15 giorni. La gente urlava "bastardi, ve la faremo pagare", uno ha colpito con un calcio l'auto del reparto prevenzione crimine della polizia, un altro si è messo davanti alla vettura in segno di sfida, tutti cercavano di non farlo arrestare e creavano confusione, applaudendo in segno si scherno. Il marocchino ora si trova in carcere e gli è già stato revocato il permesso di soggiorno. E' accusato di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale con l'aggravante del fatto compiuto da più persone riunite. Questo reato è ritenuto di una certa gravità in quanto difficilmente contestato e prevede una pena che va dai 3 ai 15 anni. Il marocchino pare che in quel bar, ma non solo, si comportasse da padrone e avesse atteggiamenti intimidatori e minacciosi quasi quotidianamente nella zona. Molti nel quartiere hanno riferito di aver paura di lui e di temere ritorsioni. Le indagini della squadra mobile sono coordinate dal sostituto procuratore Matteo Centini.