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Le richieste della politica

Polizia locale, il comandante: «Cento agenti divisi in sei sedi, dura tirare le fila»

In commissione 5 confronto sulla polizia locale. Nascono tre nuovi gruppi di vicinato. La Giunta ha chiesto più agenti in strada. Mussi: «Servirebbero 25-30 amministrativi per liberare dagli uffici gli agenti»

La richiesta di tutte le forze politiche è unanime: occorre vedere in giro più agenti di polizia locale. L’osservazione è arrivata sia dalla maggioranza che dall’opposizione, durante la commissione 5 che aveva il compito di confrontarsi con Mirko Mussi, comandante della polizia locale di Piacenza.

Sono 112 attualmente i componenti del Corpo, una decina di loro non sono agenti, ma amministrativi. Quindi un centinaio di agenti divisi in sei sedi comunali («dura tirare le fila e coordinarli», ha ammesso il comandante, rimarcando ancora una volta il problema delle sedi sparpagliate). Poi, una fetta di queste cento persone, per ragioni d’età o di problematiche fisiche, in strada non ci può andare. Inoltre il lavoro da sbrigare negli uffici – come ha ripetuto più volte Mussi – è ingente.

«L’Amministrazione Tarasconi - è intervenuto Mussi - ha chiesto più agenti in strada, ci stiamo riorganizzando per avere più servizi a piedi, la stessa richiesta arriva anche dai commercianti». Intanto sono 120 le telecamere in città e la polizia locale sta preparando un nuovo progetto, da sottoporre all’Amministrazione, per ottenere altri fondi relativi ad un altro bando ministeriale di co-finanziamento. Mussi ha segnalato che si sta puntando anche sulle bodycam per gli agenti in strada. «Da poco abbiamo affidato il servizio di manutenzione delle telecamere Ztl del centro storico ad una nuova ditta, per informatizzare tutto e renderlo fruibile anche dai cittadini». Inoltre, stanno nascendo tre gruppi di vicinato che si aggiungono ai 23 già presenti, per un totale di duemila persone coinvolte.

LE RICHIESTE DEI CONSIGLIERI

Diversi gli appunti arrivati al comandante dai consiglieri comunali. Stefano Perrucci (Pd) ha rimarcato l’assenza degli agenti nelle strade. Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri) ha puntato il dito contro la chiusura del presidio del centro storico e lo scioglimento del nucleo “Nost”, chiedendo inoltre di non relegare i più giovani all’attività d’ufficio. Luca Zandonella (Lega) e Barbara Mazza (Civica Barbieri) evidenziano l’impegno che occorre nella prevenzione per l’utilizzo corretto di monopattini e biciclette, spesso contromano. L’ex sindaco Patrizia Barbieri ha ricordato una richiesta più volte fatta da primo cittadino: l’impegno delle pattuglie appiedate. «Gli agenti purtroppo non si vedono. Una volta c’erano le ordinanze anti-bivacco: non dico di fare la multa, ma quando ci sono alcune persone stravaccate sui gradini di San Francesco o del Gotico, gli agenti s’impegnino per correggere la situazione, per il decoro». Sempre Barbieri ha criticato la chiusura del presidio in centro storico: «Quando noi eliminammo il piantone da Palazzo Mercanti le stesse considerazioni le fece il centrosinistra»

PARLA IL COMANDANTE MUSSI

Il comandante è alle prese con la sua terza riorganizzazione del personale, che scatterà dal 1 dicembre. «Il Nost - ha spiegato Mussi - è stato sciolto dopo la morte di Paolo Sarasini e dopo la partenza di una collega. Erano rimasti in 6, è stato accorpato al gruppo di agenti che fa attività “dentro le mura”, in centro storico».

Sui giovani, il comandante ha comunque sottolineato il carico di lavoro importante degli uffici. «Rimangono 600 contenziosi da gestire, e ogni incidente stradale rilevato comporta almeno un’ora di attività burocratica, se non di più». «Servirebbero 25-30 amministrativi per liberare dagli uffici gli agenti». Senza dimenticare che, arrivati ad una certa età o di fronte a problematiche di salute, gli agenti vengono dirottati dietro le scrivanie.

Impossibile, allo stato attuale, ipotizzare la nascita del “turno notturno” (quello serale termina alle 00.30): «servirebbero almeno 25 persone per garantirlo».

Un’altra carenza è la mancanza di ispettori, per verificare l’attività in strada. «L’Amministrazione ha chiesto di attingere alla graduatoria dall’Unione Bassa Valtrebbia e Val Luretta ma non ci rispondono. L’Amministrazione ne prenderebbe quattro, questa è l’intenzione, ma non li troviamo in tutta la regione». Verranno invece potenziati i motociclisti per il pronto intervento. Infine, il comandante vuole offrire garanzie. «Io vorrei rimanere qui, anche una decina d’anni, per mettere in pista una vera riorganizzazione. A partire dall’informatizzazione e dalla videosorveglianza».

«Che la situazione del Corpo sia complessa - ha preso la parola il sindaco Katia Tarasconi - è cosa nota, viene da molto lontano. Si sono arrugginite delle situazioni al suo interno. Gli agenti non si vedono oggi e non si vedevano cinque anni fa nelle strade. Per le scuole, che sono tante, non basta la polizia locale: andrebbero chiuso alcune zone limitrofe alle scuole, oltre che educare i genitori a non portare i bambini a scuola con l’auto proprio davanti». «C’è un grande lavoro in atto con le altre forze dell’ordine soprattutto sul fronte della droga, con l’impiego di cani. Il Cheope è una di quelle zone, gli interventi stanno dando sollievo». Lapidaria, nel riprendere ancora la parola, Barbieri: «Ad oggi rilevo che non c’è un progetto da parte di questa Amministrazione, tranne che “chiedere più agenti”».

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