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Giovedì, 25 Aprile 2024
Operazione Magica

«Polo a maniche corte o lunghe», così si ordinavano le dosi di cocaina

Spaccio di cocaina di ottima qualità a clienti facoltosi: in aula illustrate dall'allora capo della Narcotici di Piacenza decine di dialoghi catturati dalle ambientali e dai cellulari intercettati

“Polo a maniche corte” o “maniche lunghe”. Anche questo era un modo usato per definire la dose intera o mezza di cocaina che i clienti volevano comprare. E’ emerso in un’udienza del processo per spaccio a carico di Fabrizio Musciaglia. Ad illustrare al giudice Camilla Milani le migliaia di intercettazioni Lorenzo Riezzo, all’epoca a capo della Narcotici della questura di Piacenza, incalzato dal pm che ha coordinato la maxi indagine, Matteo Centini.  L’uomo – difeso dagli avvocati Giuseppe Miccoli di Brindisi e Mauro Pontini - fu arrestato nel 2017 con due militari del Genio Pontieri sempre con l’accusa di spaccio, successivamente venne condannato in rito abbreviato a 7 anni e dieci mesi e in appello a 5 anni e 4 mesi. (LEGGI QUI).

Da quelle indagini ne derivarono altre che portarono nel 2018 all’operazione Magica e a 8 misure cautelari, nonché al procedimento in corso. Dalle indagini era quindi emerso un vasto e fruttuoso giro di spaccio di ottima cocaina comprata da clienti facoltosi che acquistavano ciascuno polvere bianca anche più volte a settimana.  Le indagini, molto complesse, sono iniziate nel febbraio 2017 e si dividono sostanzialmente in due fasi: quella prima dell'arresto in flagranza dei soldati e del Musciaglia, ritenuto e chiamato "boss", e quella post arresti (maggio 2017) quando si è alzato il velo sulla vera e propria compagine criminale.

Il poliziotto, come già fatto in altre due lunghe udienze, ha ripercorso decine di dialoghi catturati dalle ambientali e dai cellulari intercettati, offrendo al giudice altri dettagli circa l’enorme giro di cocaina. In parte di queste è emerso anche il ruolo di una ristoratrice della provincia che non solo all’epoca era cliente del Musciaglia ma che a sua volta comprava la polvere bianca per amici con una certa assiduità. Gli scambi di droga avvenivano nei locali, che più o meno tutti frequentavano, ma anche in svariate zone della città nei pressi della tangenziale o anche in centro storico o nel parcheggio della sede del 118 in via Anguissola. Successivamente sono stati ascoltati quattro testimoni (molti altri saranno ascoltati nella prossima udienza). Tre di loro erano clienti abituali e hanno spiegato le modalità di contatto con i pusher, il costo della droga e hanno riconosciuto i coinvolti in un album fotografico. Non solo cocaina, tra i servizi offerti dall’imputato – secondo l’accusa – c’era anche la vendita di farmaci per migliorare le prestazioni sessuali maschili e una "scheda" per vedere in maniera pirata alcuni programmi su dispositivi.

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