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Ponte sul Po: per il crollo Reggi si è rivolto 18 volte all'Anas, ma viene smentito

Ancora polemica sul crollo del ponte sul Po. L'Anas ribatte: le lettere ricevute da Reggi non parlavano di pericolo crolli. Poi il presidente Ciucci smorza i toni: "Tra noi non c'è nessuna polemica". E l'ipotesi più probabile, adesso, sarebbe un nuovo ponte

L'Anas non ha ricevuto "nessuna segnalazione di pericolo di crollo" relativamente al ponte sul Po che collega l'Emilia Romagna alla Lombardia poi invece crollato il 30 aprile scorso. Lo ha detto il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, a margine di un'audizione alla commissione Ambiente e lavori pubblici della Camera, commentando le affermazioni del sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, che ieri ha denunciato alla stampa che il Comune si è rivolto per 18 volte all'Anas segnalando che il ponte era malandato. (Ansa)

  Le lettere di indicazioni che nulla avevano a che vedere con la sicurezza del ponte, ma riguardavano la viabilità e i limiti al traffico per i lavori che stavamo facendo  


"Noi abbiamo agli atti una corrispondenza di 18 o più lettere di indicazioni che nulla avevano a che vedere con la sicurezza del ponte, ma riguardavano la viabilità e i limiti al traffico per i lavori che stavamo facendo", ha detto Ciucci all'Ansa, aggiungendo che peraltro "sarebbe una strana autoaccusa del sindaco": perché "se avesse avuto il ragionevole dubbio di un pericolo avrebbe direttamente preso dei provvedimenti di sicurezza". Il presidente dell'Anas, ha sottolineato come Reggi, in qualità di sindaco, con un'ordinanza, avrebbe infatti potuto chiudere la transitabilità sul ponte.

Il presidente dell'Anas ha comunque sottolineato di aver sentito questa mattina il sindaco di Piacenza e che tra di loro "non c'é nessuna polemica". "Noi - ha concluso Ciucci - vogliamo collaborare con le istituzioni sul territorio per ridurre ulteriormente i problemi per i cittadini e arrivare rapidamente alla riapertura del ponte". (Ansa)

E nel dopo crollo, l'opzione più praticabile secondo l'Anas, sarebbe “l'integrale rifacimento" del ponte ceduto. Una struttura in acciaio, costruita "secondo le tecniche più avanzate comprese quelle antisismiche", ha precisato Ciucci. Sembra invece definitivamente accantonata l'ipotesi di un ponte provvisorio di tipo Bailey come quelli utilizzati per scopi militari.


 

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