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Cronaca

Presa per il collo e minacciata con un fucile, condannato l’ex marito

Un anno e sette mesi (pena sospesa). Le indagini sono state condotte dalla polizia locale

Un 47enne piacentino è stato condannato nella mattina del 23 gennaio a un anno e sette mesi (pena sospesa) per lesioni, maltrattamenti e violazione della corrispondenza nei confronti della moglie (ora sono divorziati). Il giudice Laura Pietrasanta ha aggiunto un mese alla pena richiesta dal pm Sara Macchetta. La donna si era costituita parte civile con l'avvocato Marco Guidotti, mentre l'uomo è difeso da Laura Ruscio e Cinzia Ziliani.  Le indagini erano state condotte dalla sezione di polizia investigativa della Polizia Locale dopo la denuncia della donna che ha ripercorso un matrimonio fatto di umiliazioni e vessazioni, culminate in due episodi nel 2017 quando l'uomo l'ha presa per il collo e per i polsi e l'ha trascinata per casa, procurandole alcune lesioni. In quel frangente era stata medicata in ospedale e refertata con alcuni giorni di prognosi. I due, entrambi piacentini, si sono sposati nel 2000, hanno anche dei figli e vivevano in Valnure. La donna ha raccontato come il marito poco dopo le nozze abbia cominciato ad avere scatti di rabbia scatenati da gelosie immotivate (l'avrebbe presa per il collo e per i capelli, la avrebbe puntato un fucile ma anche presa a calci e schiaffi) per passare poi a periodi di calma, tuttavia la paura e le umiliazioni sono continuate per circa 17 anni durante i quali i litigi erano comunque all'ordine del giorno. In un caso l'ex marito avrebbe preso il cellulare della moglie e ne avrebbe scaricato alcuni contenuti, di lì anche l'accusa di violazione della corrispondenza.

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