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Cronaca

Presunti abusi sessuali, don Segalini non risponde alle domande del gip

L’interrogatorio di garanzia, avvenuto per rogatoria in Piemonte, ha visto il prete, difeso dall’avvocato Mario Zanchetti, del Foro di Milano, avvalersi della facoltà di non rispondere. La difesa vuole prendere visione in modo chiaro delle accuse mosse all’ex parroco di San Giuseppe Operaio

Non ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari di Verbania. Una strategia difensiva, quella di don Stefano Segalini, arrestato il 31 luglio con le accuse di violenza sessuale e procurato stato di incapacità (avrebbe somministrato alcune sostanze alle sue vittime per poi compiere atti sessuali). Il pm Emilio Pisante, che ha coordinato le indagini della Squadra mobile guidate da Serena Pieri, aveva chiesto l’arresto del prete. Il gip di Piacenza aveva accolto la richiesta disponendo gli arresti domiciliari in una struttura per sacerdoti sul lago Maggiore, in provincia di Verbania. L’interrogatorio di garanzia, avvenuto per rogatoria in Piemonte, ha visto il prete, difeso dall’avvocato Mario Zanchetti, del Foro di Milano, avvalersi della facoltà di non rispondere. La difesa vuole prendere visione in modo chiaro delle accuse mosse all’ex parroco di San Giuseppe Operaio e in questa fase ha preferito che l’indagato non rispondesse. Una decina gli episodi di presunte violenze che la procura piacentina contesta a don Segalini, che sarebbero state commesse su giovani maggiorenni. Da tempo anche la Diocesi aveva acceso i riflettori sul sacerdote, tanto che in maggio venne destituito dal proprio incarico parrocchiale. 

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