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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

«Prevenire stalking e violenze domestiche? Oggi si può, ecco come aiutiamo chi sbaglia»

Importante protocollo firmato in questura con il Presidio Criminologico Territoriale di Piacenza. «Si tratta di una profonda innovazione perché si va ad inserire in un momento in cui non si è ancora attuata una violenza conclamata»

Prevenire sul nascere gli atti persecutori, e anche le violenze domestiche, è un ambito molto importante al quale la polizia di Stato da tempo ha iniziato a lavorare con grande attenzione in tutta Italia. Per questo anche a Piacenza è stato firmato un nuovo importante protocollo operativo di intesa tra la questura di viale Malta e la sede piacentina del Presidio criminologico Territoriale, che fa parte del Centro italiano per la promozione della Mediazione (Cpm). Si tratta di un percorso di riabilitazione, del tutto gratuito e su base volontaria, che la polizia inizierà da oggi a proporre ai destinatari del cosiddetto ammonimento, ovvero quella misura di prevenzione, firmata dal questore, e indirizzata agli autori di stalking o violenze domestiche nella fase iniziale del procedimento, quando ancora non vi sia un'azione penale in atto. Insomma, quando la situazione è ancora recuperabile.
«Abbiamo deciso di adottare questo protocollo sulla base degli ottimi risultati ottenuti dalla questura di Milano, dove il progetto è stato sperimentato a lungo e con successo» sottolineano il questore Filippo Guglielmino e la dirigente dell'Anticrimine di Piacenza Maria Pia Romita.
Silvia Merli, referente del progetto, spiega che, dove è già stato attuato, «questo protocollo ha portato a una partecipazione dell'80 per cento dei soggetti colpiti da ammonimento, e al significativo abbattimento del 50 per cento delle recidive di questi comportamenti. L'approccio che applichiamo è multidisciplinare, coinvolge quindi diversi specialisti: si tratta di una profonda innovazione perché si va ad inserire in un momento in cui non si è ancora attuata una violenza conclamata. Inizialmente vi è un momento di accoglienza della persona ammonita e di ascolto per conoscere la storia sua personale ed eventualmente della relazione o della coppia. In questo modo, alla fine del percorso, possiamo aiutare a evitare che la persona intraprenda altre azione come quelle che ha già commesso».

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