rotate-mobile
Proseguono le indagini dei carabinieri

Prima del vaccino fasullo: «Non ti preoccupare, è solo acqua fisiologica»

Al lavoro per capire se ci possano essere altre persone coinvolte nel disegno criminoso e quali possano essere state le loro azioni, tenendo conto che questa indagine è durata poco più di un mese e gli accertamenti potrebbero pertanto andare a ritroso. Nelle prossime ore si svolgeranno gli interrogatori di garanzia

Starebbero proseguendo a spron battuto le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo e coordinate dal sostituto procuratore Daniela di Girolamo che hanno portato, fino ad ora, all'arresto di Vita Bagnulo, infermiera dipendente Ausl accusata di aver fintamente vaccinato persone dietro pagamento e di aver procurato ad altre falsi tamponi positivi il tutto al fine di far ottenere in maniera illecita il Green Pass. Si trova alle Novate su ordinanza di custodia cautelare del gip Sonia Caravelli ed è difeso dall'avvocato Nicola Delli Antoni. Ai domiciliari invece è finito Marco Francesco Laganaro: è accusato di aver procacciato alla donna "clienti", una volta che anch'egli aveva usufruito dei servizi della professionista. Nell'indagine ci sono anche altri quattro infermieri che sono accusati di falso e che sono stati denunciati a piede libero. Più o meno consci avrebbero firmato l’avvenuta vaccinazione come se l’avessero fatta loro al posto dell’indagata. Su di loro nell’ordinanza si legge: «Dovranno inoltre essere approfonditi i ruoli degli infermieri vaccinatori che hanno lasciato la donna agire indisturbata e le modalità da questa adottate per ottenere un tale risultato». Infine nei guai per corruzione ci sono anche, appunto, i corruttori: coloro che sono stati disposti a pagare dai 250 ai 500 euro per finte vaccinazioni e finti tamponi positivi. Lo scopo era sempre lo stesso: avere il Green Pass. Le indagini proseguono per capire se ci possano essere altre persone coinvolte nel disegno criminoso e quali possano essere state le loro azioni, tenendo conto che questa indagine è durata poco più di un mese e gli accertamenti potrebbero pertanto andare a ritroso. Nelle prossime ore intanto si svolgeranno gli interrogatori di garanzia. Al momento in tutto gli indagati sono 28 (cinque infermieri e 23 "clienti"). I corruttori sono sia italiani sia algerini e albanesi e i loro finti certificati verdi sono stati ovviamente invalidati e sequestrati. Uno di questi era finito in terapia intensiva, fu anche intervistato da La7 e  aveva detto di essere un no vax pentito, peccato che però avesse usufruito dei servizi offerti dalla Bagnulo che gli aveva procurato un finto Green Pass Bagnulo (che era vaccinata però) si accordava, si legge nell’ordinanza a firma del gip Sonia Caravelli, al telefono con i propri clienti, li riuniva all’hub dell’Arsenale ed entrava spiegando ai colleghi che erano persone no-vax che lei aveva convinto. Li faceva passare per timorosi che volevano che l’iniezione gliela facesse solo lei. E così accadeva: in alcuni casi pare che il vaccino vero lo buttasse per iniettare fisiologica, in altri a queste persone non veniva inoculato nulla.  Quando l’accesso all’hub cominciava a farsi difficile, le modalità infatti avevano destato sospetti e le era stato vietato di vaccinare, proponeva ai suoi clienti «o di farsi fintamente vaccinare da un infermiere (indagato) o di andare nella farmacia dove lavorava. Lì li avrebbe dapprima fatti risultare positivi con un tampone finto, poi passati dieci giorni, negativi ad un secondo. In tal modo sarebbero risultati guariti ed avrebbero potuto così ottenere il Green Pass». Sulla farmacia sono in corso ancora accertamenti e indagini.

Nelle intercettazione emerge come Bagnulo spiegasse ai corruttori quali sintomi manifestare al proprio medico di base: «Lunedì quando lo chiamate (il medico) gli dite che da quattro o cinque giorni avevate mal di testa, raffreddore e balle varie». E ancora in un’altra conversazione con un altro “cliente”: «Poi adesso hai sentito che stanno facendo un sacco di controlli anche in Italia, in altri posti (…) State tranquilli, e io tutto quello che devo fare lo faccio, piuttosto vado in un fosso ma la parola la mantengo sempre, sono una persona di parola io (…). (…) Non sono una persona che prende in giro gli altri, ma perché so cosa vuol dire quando si ha bisogno e nessuno ti aiuta. Facciamo schifo come, nel senso che mi metto in mezzo, metto in mezzo tutti, perché io ti giuro veramente la sanità per primo fa schifo e io mi vergogno di lavorare veramente per questa, per lo Stato per tutti». Le intercettazioni, spiega il gip, riguardanti modalità e prezzi dell’accordo criminoso sono eloquenti nonostante il tentativo di dissimulazione attraverso un goffo linguaggio criptato: viene usata la parola “aperitivi”  per dire vaccini. E ancora parlando con una collega: «La procedura è che io faccio solo per loro, io sono il garante in qualche modo pure a livello psicologico».  «Se no (parlando con un cliente) dobbiamo cambiare giorno,però io approfitterei oggi perché già c'è tanta gente. Il ragazzo vi fa l'acqua. Cosa dici? (...) perché io sono sicura che è acqua fisiologica. Anche perché c'è un altro ragazzo che vuole su sta roba, quindi». «La visita costerebbe di più?», chiede Laganaro domandando anche se fosse sicura e Bagnulo risponde: «Ovvio che è sicura sono praticamente, si inserisce che tal giorni le persone si sono presentate e visitate e il tutto viene registrato come per le visite che abbiano fatto tutti, ovviamente bisogna essere abilitati come me ad esempio perche è una grossa responsabilità, capirai».

«Si condivide appieno - scrive il gip nelle conclusioni - l'osservazione del pm in ordine al fatto che la reiterazione criminosa è poi, più che un mero pericolo, un'assoluta certezza, con tutto quello che ne consegue per la salute e la sicurezza pubblica. Bagnulo, del tutto indifferente agli obblighi legati alla sua delicata funzione, ha continuato indefessa nella sua attività crimininosa, non mostrando alcuna riluttanza neanche a fronte deli veti all'improvviso imposti dai suoi superiori (...) escogitando piuttosto nuovi e diversi metodi per aggirare gli ostacoli frapposti all'ottenimento del denaro dei suoi corruttori». Per la donna si parla di spregiudicatezza e di «soggetto particolarmente pericoloso, insensibile rispetto alla gravità delle proprie azioni nel contesto dell'emergenza pandemica in atto».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Prima del vaccino fasullo: «Non ti preoccupare, è solo acqua fisiologica»

IlPiacenza è in caricamento