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Cronaca

Caccia nell'area protetta, ma la difesa: «Non c’erano i cartelli»

Davanti al giudice un 24enne accusato di aver violato una riserva a Ottone. L'avvocato: «Le due tabelle erano cadute tra i rovi ed erano invisibili». Processo rinviato a gennaio

Sarà processato per violazione della legge sulla caccia, un piacentino di 24 anni, denunciato per aver cacciato in una zona protetta in Alta Valtrebbia. Il giovane era stato fermato, nel novembre del 2011, dalle guardie ecologiche volontarie che gli avevano contestato di cacciare all’interno dell’oasi di ripopolamento Monteveri, nel comune di Ottone.

Macché violazione, ha replicato il difensore del 24enne, l’avvocato Francesco Monica. “Il mio assistito - ha affermato - era su un’area che non aveva le tabelle visibili. Si è comunque messo subito a disposizione delle guardie”. Una di queste, infatti, era cadute nell’erba e un’altra, distante 500 metri, era finita tra i rovi: entrambe invisibili.

Le guardie, però, avevano segnalato il giovane ai carabinieri che avevano inviato un esposto alla procura, ricordando però anche la posizione dei cartelli. “Non esiste alcuna violazione - ha continuato l’avvocato - si è trattato di un caso fortuito”. Il giudice Ivan Borasi, pubblico ministero Gerardo Guidone, ha rinviato il processo in gennaio, quando saranno ascoltati diversi testimoni, tra carabinieri, guardie e cacciatori.

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