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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Processo Levante, l’Arma chiede di costituirsi parte civile

Al via il processo per Angelo Esposito, l'unico carabiniere che non ha scelto un rito alternativo. Il ministero dell’Interno nominato dal giudice responsabile civile

Processo Levante. Colpo di scena al processo con rito ordinario per l'appuntato scelto Angelo Esposito in forza alla caserma di via Caccialupo e arrestato con altri colleghi e pusher il 22 luglio 2020 al termine di Odyssèus, la maxi operazione della Finanza e della sezione investigativa della Polizia Locale (poco dopo smantellata). La mattina del 17 dicembre, all'apertura della prima udienza dibattimentale (Esposito è l'unico che non ha scelto un rito alternativo, è difeso da è difeso da Pierpaolo Rivello e Maria Paola Marro, foro di Milano e Torino. Oggi in aula anche Chiara Cristaudo), il presidente del collegio Stefano Brusati ha ammesso come responsabile civile il ministero dell’Interno, ossia in caso di condanna sarà il ministero a risarcire i danni provocati dai carabinieri che, in base legge 121 del 1981 hanno la funzione di operatori per l'ordine e sicurezza pubblica. Alla prossima udienza il ministero dovrà presentarsi con un avvocato. 

Contestualmente anche l'avvocatura dello Stato, nella persona del legaleAndrea Cecchieri avvocato avvocatura stato processo levante 2020-2 Andrea Cecchieri (a sinistra)ha presentato la richiesta di costituzione di parte civile da parte del ministero della Difesa (a cui appartiene l'Arma dei carabinieri). La richiesta sarà fatta anche nei confronti degli altri carabinieri imputati (la prima udienza si era svolta il 14 dicembre e l'assenza dell'Arma era stata notata così come quella del Comune di Piacenza). «La ragione per la quale il 14 dicembre l'Arma non c'era è semplice - spiega Cecchieri -, la costituzione di parte civile avviene in questo caso attraverso un procedimento complesso che culmina con un'autorizzazione della presidenza del consiglio. Questa è purtroppo arrivata solo il 16 dicembre, questo è l'unico motivo». Il datore di lavoro pubblico  - secondo il legale  - è legittimato a costituirsi parte civile nei confrotni del dipendente infedele che nell'esercizio delle mansioni che gli sono state demandate cagiona una lesione al prestigio, all'onore e al decoro all'amministrazione di appartenenza. La decisione di costituirsi potrebbe essere fondata sul fatto che la prima udienza del gup non è stata conclusa. Questo infatti deciderà quali parti ammettere il 18 gennaio. Secondo i difensori dei carabinieri l'udienza dovrebbe essere già terminata, in quanto ci si può costituire parte civile solo durante la prima udienza.  Nel caso il giudice dovesse ammettere tutte le parti civili, comprese quella dell'avvocatura dello Stato, l'unico a non farlo sarebbe il Comune di Piacenza. 

Nella mattinata hanno presentato analoga istanza anche il sindacato Silca (Sindacato italiano lavoratori carabinieri) con l'avvocato Gian Andrea Ronchi e l’associazione Pdm (partito per i diritti dei militari) con l'avvocato Piero Santantonio. Entrambi per il danno d'immagine patito da chi indossa la divisa comportato dalle condotte criminali dei militari imputati. Infine due gli stranieri che si sono costituiti parte civile, per un totale di cinque. Uno è lsrael Anyanwu con il suo legale del foro di Palermo, Ali Listi Maman e un altro giovane nordafricano con l'avvocato Paolo Campana. Entrambi hanno denunciato abusi e botte da parte dei militari delle Levante. L'udienza è stata rinviata al 28 genanio.

Nelle altre immagini: Gli avvocati Pierpaolo Rivello e Chiara Cristaudo, Gian Andrea Ronchi, Piero Santantonio e Paolo Campana

avvocati angelo esposito carabinieri levante: Pierpaolo Rivello e Maria Paola Marro, foro di Milano e Torino, oggi in aula anche il legale Chiara Cristaudo-2

ronchi campana santantonio avvocati levante 2020 carabinieri-2

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