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Cronaca

Processo Esposito: «Il tribunale di Piacenza in ritardo di otto mesi per l'invio di atti alla Cassazione»

Processo Levante. Sono scaduti i termini della carcerazione e ora, dal 19 ottobre, il carabiniere Angelo Esposito è una persona libera e da tale si presenterà alle udienze del processo in rito ordinario che lo vede imputato per svariati reati nell’ambito della maxi inchiesta

Sono scaduti i termini della carcerazione e ora, dal 19 ottobre, il carabiniere Angelo Esposito è una persona libera e da tale si presenterà alle udienze del processo con rito ordinario che lo vede imputato per svariati reati nell’ambito dell’inchiesta di Fiamme Gialle e Polizia Locale (pm Matteo Centini e Antonio Colonna) che portò all’arresto di carabinieri della Levante e numerosi pusher. Intanto il 28 ottobre si terrà un’altra udienza che si preannuncia importante: come testi dell’accusa sono chiamati gli ex colleghi Giuseppe Montella e Salvatore Cappellano.

Esposito, difeso dagli avvocati Maria Paola Marro e Pierpaolo Rivello, fu l’unico militare a non scegliere, come i suoi colleghi, il rito abbreviato (che dà diritto ad uno sconto di un terzo della pena) e il suo processo è ancora in corso. Per due reati contestati gli avvocati sollevarono otto mesi fa al tribunale di Piacenza il conflitto di giurisdizione, ossia quelli che fanno capo alla truffa militare e che riguardano la giornata del 5 marzo quando avvenne un pranzo a Grazzano Visconti in orario e con l’auto di servizio al quale hanno partecipato, oltre all’imputato in questo procedimento, anche Montella, Cappellano e Minniti. Dalle intercettazioni e dal "trojan" nel cellulare di Montella, i militari hanno mangiato e bevuto quattro bottiglie di vino. Nello stesso giorno il gruppo si recò in un bar del centro città per un brindisi. L’altra giornata in questione è quella del 12 marzo durante la quale ci fu una merenda a casa della mamma di Montella.

Per questi due fatti Esposito è accusato di truffa militare, come i colleghi. Per i reati contestati per la giornata del 12 marzo (truffa militarivello marro avvocati angelo esposito-2re) stava procedendo anche il tribunale militare e la difesa aveva sollevato il conflitto di giurisdizione che doveva necessariamente essere rimesso alla corte di Cassazione per la decisione sul punto. Per il 5 marzo la difesa aveva sollevato l’eccezione sul difetto di giurisdizione trattandosi di una truffa militare non connessa ad alcun reato comune, ovvero senza il vincolo di continuazione con gli altri reati. Il 12 ottobre si è svolta l'udienza davanti al tribunale militare di Verona che sta procedendo per gli stessi capi. Sollevato nuovamente il conflitto di giurisdizione della difesa, il tribunale militare ha immediatamente come d'obbligo trasmesso subito gli atti alla Cassazione, l’organo deputato a decidere chi deve giudicare. «Il tribunale di Piacenza che avrebbe dovuto fare la stessa cosa, consentendo così alla corte di Cassazione di avere gli atti per poter decidere ha invece ignorato l'istanza - dicono gli avvocati Marro e Rivello - ritardando l'invio degli atti alla Corte Suprema di almeno otto mesi. Stiamo parlando di un'inadempienza del tribunale ordinario che ha ignorato la nostra richiesta».  Per gli altri carabinieri imputati la sentenza di primo grado risale al 1 luglio 2021. I termini della carcerazione preventiva scadono ad un anno dalla notifica del giudizio immediato, ossia in questo caso ottobre 2020, mentre ricordiamo che Esposito fu arrestato il 22 luglio e rimase in carcere fino al 13 maggio 2020 quando ottenne i domiciliari. 

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