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Cronaca

«Limitate i controlli alle coop, i sindacati sono preoccupati»

Processo Filosa: sentiti due ispettori dell'Inps. Secondo il direttore, un sindacato telefonò temendo per i posti di lavoro. Per Fumagalli multe da milioni di euro

"Filosa ci chiamò e ci disse di limitare i controlli alle cooperative perché un sindacato si era rivolto a lui e, in modo preoccupato, gli aveva detto che la notizia delle verifiche e delle multe avrebbe potuto creare allarme tra i lavoratori che temevano ripercussioni occupazionali". E' emerso oggi, 15 novembre, nella nuova udienza che vede imputati per corruzione Alfonso Filosa, ex responsabile della Direzione provinciale del lavoro, e l'imprenditore milanese Morgan Fumagalli.

In aula hanno deposto una dipendente di una coop di Monticelli e un'imprenditrice di Cremona oltre a due ispettori dell'Inps. I due hanno poi detto di  aver telefonato alla Cgil per una verifica ma questo "allarme" alla Camera del lavoro non risultava.
E le dichiarazioni più forti sono state fatte proprio dai due ispettori. Gianni Bernardini ha ricordato come nel novembre 2008 ci fu un controllo alla cooperativa General Service (dove Fausto Bianchi aveva il ruolo di factotum. Bianchi è l'imprenditore che in una precedente udienza aveva raccontato di aver pagato Filosa per evitare i controlli)) che aveva appalti per la pulizia nei centri commerciali Bennet.

L'ispettore ha controllato il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) presso Bennet trovandolo regolare, poi ne ha trovata una copia all'ispettorato dove si dice che la cooperativa non è in regola con i pagamenti. Insomma, qualcuno, ha detto Bernardini, lo aveva alterato. L'ispettore ha poi raccontato che nel Natale del 2008, il suo direttore era stato convocato da Filosa che si sarebbe lamentato perché le ispezioni venivano svolte sempre con i carabinieri e che queste verifiche erano fatte all'insaputa della direzione del lavoro.

Bernardini, ma anche l'altro ispettore Ferdinando Laurenza, hanno ricordato un episodio del febbraio 2008 durante un controllo alla Lpr. Alcune operaie di una cooperativa (che aveva ricevuto il subappalto dalla Morgan Freeman, di Fumagalli) che non versava gli stipendi da mesi, dissero ai carabinieri che stavano lavorando come operaie della Lpr e non come addette alla pulizia.

Durante un'altra verifica, nel gennaio del 2009, l'impiegata di un'altra cooperativa disse di aver saputo che ci sarebbe stato a breve un pranzo con Fumagalli e alcuni sindacalisti a cui andava consegnata una busta. A questo punto, gli ispettori avvertirono la procura.
Laurenza, come il collega, ha ricordato che era prassi svolgere controlli congiunti con Inail o carabinieri dell'Ispettorato del lavoro. La difesa di Filosa, con gli avvocati Benedetto Ricciardi e Luigi Alibrandi, ha attaccato su questo punto mostrando unc ircolare del ministero del lavoro sulla autorizzazione dei controlli congiunti e sull'informazione che si sarebbe dovuto dare alla Direzione del lavoro.

Laurenza, nel 2008, eseguì un controllo all'interno della logistica a Cortemaggiore. Qui conobbe Fumagalli. L'Inps trovò il mancato versamento di contributi per 2,5 milioni di euro che avrebbero dovuto pagare l'azienda committente, l'appaltatore e la coop subappaltatrice. A una domanda del difensore di Fumagalli, l'avvocato Michele Passarella,  Laurenza ha detto che il capitale sociale di Morgan Freeman copre forse il 10 per cento delle multe da lui accumulate.

Infine, il 13 febbraio del 2009 Laurenza venen convocato da Filosa che aveva ricevuto la preoccupazione di un sindacato legata ai controlli e all'occupazione. Laurenza avvertì subito i carabinieri dell'Ispettorato. Alla domanda su chi aveva detto di passare le informazioni, l'ispettore ha risposto "il dottor Colonna"" (Antonio, il pm che ha condotto l'inchiesta, già avviata all'epoca dei fatti, ndr).

 





 

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