Processo Filosa, oltre la metà delle intercettazioni è incomprensibile
Oggi un'altra udienza che vede imputato per corruzione e concussione l'ex direttore dell'ufficio provinciale del Lavoro. Parlano i carabinieri dell'ispettorato Lavoro: «Certe aziende venivano avvertite dei controlli»
«Le aziende venivano informate preventivamente di quando sarebbero arrivate le ispezioni dei carabinieri». Lo hanno confermato davanti al pubblico ministero Antonio Colonna i carabinieri dell’ispettorato del Lavoro di Piacenza che sono stati sentiti come testimoni nell'udienza del processo che vede sul banco degli imputati Alfonso Filosa. L’ex direttore dell’ufficio provinciale del Lavoro, infatti, deve rispondere di corruzione, concussione e rivelazione di atti d’ufficio. Era lui, secondo le accuse, ad avvertire preventivamente alcune aziende piacentine delle ispezioni in arrivo. In cambio di denaro e benefit, sempre stando all’impianto accusatorio della procura della Repubblica di Piacenza.
Questa mattina, 26 giugno, il giudice ha ascoltato altri testimoni interrogati dal pm e dai due avvocati difensori di Filosa: Luigi Alibrandi e Benedetto Ricciardi.In apertura di udienza in aula si è terminato di sentire i periti che hanno trascritto le lunghe intercettazioni ambientali e telefoniche effettuate dai carabinieri del Nucleo investigativo. Filosa infatti ha un problema alla voce dovuto a un intervento chirurgico di alcuni anni fa, ed è stato necessario effettuare una perizia su quelle registrazioni.
I periti hanno detto di aver compreso chiaramente solo il 40 per cento di quanto registrato durante le intercettazioni. Un punto, questo, che potrebbe essere ben sfruttato in aula dalla difesa di Filosa.I carabinieri dell’ispettorato del Lavoro hanno poi ripercorso come avveniva l’organizzazione del loro servizio, di come Filosa non abbia mai interferito direttamente con il loro lavoro, ma anche di come alcune volte voleva essere informato di quello che stavano facendo.L’udienza proseguirà nel pomeriggio con altri teste.
