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Processo Levante, l'Arma è parte civile: «Chi sbaglia in divisa sbaglia due volte»

L'Arma dei carabinieri è stata ammessa come parte civile così come due sindacati (Silca e Nsc), l'associazione Pdm (Partito per la tutela dei diritti dei militari) e nove persone parti offese per un totale di tredici

Processo Levante. L'Arma di carabinieri è stata ammessa come parte civile così come due sindacati (Silca e Nsc), l'associazione Pdm (Partito per la tutela dei diritti dei militari) e nove persone parti offese per un totale di tredici. E' stato deciso dal gip Fiammetta Modica nella seconda udienza del processo (di chi ha scelto riti alternativi) che si è svolta nella mattinata del 18 gennaio a Piacenza Expo per le normative Covid. Nel corso dell'udienza davanti anche al pm Matteo Centini sono stati definiti anche dieci patteggiamenti. Sono infine 9 (erano dieci le richieste ma una è stata rigettata) le altre parti civili. Si tratta di persone che a vario titolo saebbero rimaste vittime dei comportamenti dei militari. Due sono Megid Seniguer e Ghormy El Mehedi che sono anche imputati e accusati di detenzione di droga ai fini di spaccio. 

«La condotta degli imputati ha gravemente leso l'onore, il prestigio e il decoro e l'immagine del ministero dela Difesa che ora rappresento. E per questo ci siamo tempestivamente costituiti. Chi sbaglia in divisa sbaglia due volte,  - spUliana Casali avvocatura stato carabinieri Levante-2iega il legale dell'Avvocatura dello Stato, Uliana Casali, che rappresenta il ministero della Difesa (a cui appartiene l'Arma) -, siamo di fronte a condotte che sono antitetiche rispetto ai fini istituzionali, rispetto ai doveri che caratterizzano l'agire dell'Arma ossia doveri improntati alla lealtà, alla correttezza, alla legalità. Qui le condotte hanno piegato a fini meramente egoistici, privatistici e illegali un esercizio di una funzione che è stata esercitata in maniera totalmente abnorme e al di fuori delle regole e dei doveri istituzionali non solo derivanti dalla lagge militare ma anche dalla Costituzione e dal Codice Penale. Da tutto ciò il ministero vuole tenere le distanze proprio perché un esercizio patologico e minoritario rispetto a una funzione esercitata sempre in maniera lecita, degna e legale. Pochi dipendenti infedeli non hanno una forza tale da infangare un'immagine che a Piacenza è di altissimo livello istituzionale». L'Arma aveva chiesto l'ammissione di parte civile anche nel processo al carabiniere Angelo Esposito, l'unico militare che sarà processato con rito ordinario. 

zetti nsc e comellini pdm processo levante-2Grande la soddisfazione dell'Nsc (Nuovo sindacato carabinieri): « Siamo i collettori della verità, coloro che devono tutelare le "mele sane" del paniere, fornendo loro protezione e  assistenza. Anche il giudice del tribunale di Piacenza legittima e riconosce il potere di rappresentatività del personale da parte dei Sindacati Militari nonché la loro personalità giuridica. Poteri sconosciuti e non previsti per l'attuale rappresentanza militare che fortunatamente sta per essere soppressa dall'entrata in vigore della legge che regolamenterá le relazioni sindacali e per la quale oggi scadono i termini per presentare gli emendamenti in Commissione Difesa al Senato. Un grande ringraziamento per l'impegno e la professionalità va all'avvocato Maria Grazia  del Foro di Ravenna. Un particolare e caloroso ringraziamento al Segretario Regionale Armando De Angelis, all'aggiunto Valentina Sorrenti, al Segretario Provinciale  di Piacenza Andrea Becchio e al Segretario Provinciale di Aggiunto di Milano Giorgio Carugati». Per il Silca (Sindacato italiano lavoratori carabinieri) era presente l'avvocato Gian Andrea Ronchi.  «Non è il primo processo a cui veniamo ammessi, tra i quali anche quello Cucchi. La ragione è quella di tutelare e difendere l'immagine della parte sana delle istituzioni militari. Non è questo il caso, visto che l'Arma si è costituita parte civile, ma ci rammarichiamo in generale perché questo non avviene spesso per situazioni in cui l'immagine delle forze armate viene lesa da persone e fatti molto discutibili». A dirlo il segretario politico Luca Marco Comelllini del Pdm (Partito tutela diritti dei militari).

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