Furto da migliaia di euro alla gioielleria Silva, processo a due colombiani
Il colpo nell'aprile 2010. La coppia, un uomo e una donna, apparteneva a una gang di sudamericani specializzati in questo tipo di furti: distraevano i titolari e arraffavano i preziosi
Nelle fotografie ha riconosciuto solo uno dei due imputati, la donna che in compagnia di un complice riuscì a rubare, due anni fa, gioielli per un valore di decine di migliaia di euro alla gioielleria Silva. Si è aperto oggi, davanti al giudice Ivan Borasi, pm Gerardo Guidone, il processo a due colombiani, un uomo e una donna, difesi dall’avvocato Elena Vincini e accusati di furto aggravato. In aula sono stati sentiti come testimoni una parente del proprietario della gioielleria e due poliziotti. Il colpo avvenne il 21 aprile del 2010.
Nel mirino di una gang di sudamericani, specializzato in questo tipo di furti, finirono due ditte piacentine: le gioiellerie Silva e Neri. Identico il modus operandi della banda: entrare nel negozio, creare confusione, distrarre gli addetti e arraffare quanto più possibile. Una tecnica, scoprirà in seguito la polizia, utilizzata in altre gioiellerie del Nord Italia. La scusa è quella classica: vedere dei gioielli per un regalo. Così ha fatto il primo uomo usato come esploratore. Appena lui esce, ecco che entra una coppia. Stessa richiesta e verifica di chi c’è nel negozio, se esistono sistemi di allarme e altro. I due si dividono: una parla con il proprietario, l’altro con la parente del titolare.
Si devono sposare. E così, il titolare apre la cassaforte. In quel momento entra un’altra persona, sempre della gang, che comincia a creare confusione. Poi arrivano gli altri. La cassaforte è rimasta aperta e qualcuno allunga la mano rubando ciò che gli capita a tiro: collane a maglie, bracciali d’oro, . Poi, la fuga. In un attimo, i gioiellieri si accorgono di ciò che è accaduto e chiamano il 113. Una Volante fa salire la parente del titolare perché li ha visti bene in volto. E’ in atto la perlustrazione quando dalla centrale operativa, i poliziotti vengono avvertiti di un tentativo di furto alla gioielleria Neri, sventato dal titolare. Qui, gli agenti acquisiscono le immagini della telecamera e cominciano le indagini che hanno portato all’identificazione dei ladri e alla loro denuncia. Il processo è stato rinviato in febbraio, per ascoltare altri testimoni. Dei due imputati, però, nessuna traccia. La donna era stata espulsa tempo fa, mentre l’uomo risulta irreperibile.