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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Progetto vita per lo sport, la scommessa: dotare ogni impianto sportivo di un defibrillatore

Presentata in Provincia la campagna per la raccolta fondi. In città e in provincia in distribuzione le "lavagne" per consentire l'acquisto dell'apparecchio. Trespidi: "Provincia a fianco dell'associazione per garantire la cardio-protezione"

Dotare ogni impianto sportivo della città e della provincia di un defibrillatore semiautomatico per garantire la cardio-protezione degli atleti. E' questo il senso del Progetto Vita per lo Sport, presentato ufficialmente questa mattina in Provincia, e promosso con la collaborazione di Coni, Ina Assitalia e Comune di Piacenza. Proprio dall'ente di corso Garibaldi partirà la raccolta fondi che Progetto Vita intende allargare a tutto il tessuto cittadino: nei centri e nei locali che ne faranno richiesta verrà messa a disposizione una lavagna che segnalerà per ogni contributo (a partire da 2 euro) lo stato di avanzamento del raggiungimento della somma per l'acquisto del dispositivo salva-vita (2mila euro). Chiunque potrà contribuire e partecipare all'iniziativa: già a partire dai prossimi giorni la prima lavagna verrà posizionata in Provincia.

“Progetto Vita per lo Sport – ha sottolineato il presidente della Provincia Massimo Trespidi - è un'iniziativa sostenuta fortemente dalla Provincia per diffondere la cultura della vita attraverso la presenza di almeno un defibrillatore in ogni impianto sportivo. Ricordo che l'Amministrazione provinciale ha consegnato negli ultimi anni 12 defibrillatori ai piccoli Comuni del territorio. La prevenzione abbinata alla cultura della cardio-protezione è una strada che la Provincia vuole continuare a percorrere: ospitiamo volentieri nella sede dell'ente la lavagna per la raccolta fondi”.

“Negli ultimi 10 anni – ha detto Daniela Aschieri, presidente dell'Associazione il Cuore di Piacenza – sono stati registrati 17 arresti cardiaci all'interno di impianti sportivi. In una struttura dotata dell'apparecchio la possibilità di sopravvivenza è dell'88%; in una struttura priva di defibrillatore la percentuale si abbassa al 25. Attualmente in città 21 dei 33 impianti sono cardioprotetti; in provincia, su 250 strutture, solo 60 sono dotate di defibrillatore”.

Domenico Parrello (delegato provinciale Fidal), Marco Bergonzi (presidente Feder Volley), Massimo Pagani (socio Ina-Assitalia sponsor) e Mario Spotti (presidente Fir regionale) hanno sottolineato l'importanza del progetto evidenziando quanto “la presenza di un defibrillatore semi-automatico sia fondamentale all'interno di una struttura sportiva anche in fase di allenamento”. “L'auspicio – hanno continuato – è che l'attività di formazione, di aggiornamento e di prevenzione continui, affermandosi sempre di più come un modello”. 

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