Un’importante operazione della squadra mobile di Piacenza ha sgominato un giro di sfruttamento della prostituzione nigeriana che era ben radicato nella nostra città. Otto persone sono state arrestate dagli agenti della questura dopo una lunga attività di indagine che ha fatto luce su come gli sfruttatori avessero ridotto in schiavitù le giovani ragazze che venivano fatte arrivare dall’Africa attraverso Lampedusa con la promessa di un lavoro, per poi ritrovarsi a lavorare sui marciapiedi nella zona della Caorsana e della strada per Cortemaggiore.

PICCHIATE  E MINACCIATE - Le giovani venivano picchiate e minacciate, e in un caso una ragazza è stata anche sfregiata al volto perché non voleva sottostare alle regole imposte. L’operazione denominata Trolley, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna ed è stata eseguita anche con la collaborazione delle questure di Ascoli Piceno, Teramo e Crema e ha portato anche la sequestro di un’abitazione a San Nicolò dove le ragazze venivano tenute di giorno. Non solo, ma la polizia ha anche denunciato due tassisti che accompagnavano quotidianamente le ragazze di notte alla zona dove si prostituivano.

RICATTATE CON I RITI VUDU' - Come anche già in passato le ragazze nigeriane che venivano avviate alla prostituzione, erano tenute schiave tramite i riti Vudù e la magia nera, oltre alla minaccia di ritorsioni fisiche sui rispettivi parenti in africa. Anzi, che gestiva le fila di tutto, era pronto a inviare un Sms allo stregone del villaggio affinché facesse il rito malefico che tanto spaventava le ragazze.