Rissa con la polizia in via Taverna, i quattro profughi in carcere fino al processo
In attesa del processo rimarranno in carcere fino a venerdì prossimo i quattro ex profughi arrestati il 27 marzo in via Taverna dopo i disordini con la polizia e la municipale. Devono rispondere di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sono tutti incensurati
In attesa del processo rimarranno in carcere fino a venerdì prossimo i quattro ex profughi arrestati il 27 marzo in via Taverna dopo i disordini con la polizia e la municipale. Sono comparsi questa mattina davanti al giudice Italo Ghitti, pm Antonio Colonna, per rispondere di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sono difesi dall'avvocato d'ufficio, Giovanna Fanelli, del foro di Piacenza, che ha chiesto i termini a difesa. Il giudice ha rinviato l'udienza a venerdì 4 aprile, applicando nel frattempo la custodia cautelare in carcere. I quattro sono stati quindi i portati alla Novate. Sono tutti incensurati. Il Comune li ha estromessi dal progetto Fer, progetto nel quale erano stati inseriti e che aveva assicurato loro un tetto.
Il tribunale è stato presidiato da polizia, carabinieri e municipale, i compagni degli arrestati si sono presentati verso le 9.15 in questura e poi si sono spostati in via del Consiglio per portare solidarietà agli amici, dopo la sentenza si sono dileguati. In tutto sarebbero otto gli agenti rimasti feriti durante lo sgombero, il più grave è un poliziotto che ha riportato una prognosi di 45 giorni.
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