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Cronaca

Ikea: ancora picchetti all'ingresso, il 19 dicembre una manifestazione

Ripresa la mobilitazione degli operai Ikea davanti al centro Le Mose. Mercoledì 19 dicembre prevista una manifestazione davanti alla Prefettura. Cobas: «La lotta continua»

Questa mattina, 14 dicembre, è ripresa la mobilitazione degli operai Ikea davanti al centro Le Mose. Un blocco iniziato alle ore 6, sospeso durante la mattinata e ripreso nel primo pomeriggio dal 13 alle 14,30. Al picchetto hanno partecipato gli operai sospesi con i rappresentanti del SI Cobas di altri centri della logistica.

Ecco il comunicato stampa del Si Cobas: «Un presidio resosi necessario per riportare in primo piano le ragioni dei lavoratori in relazione allo stato in cui versa la vertenza in seguito alle decisioni del consorzio, del committente Ikea, e dei sindacati CGIL CISL UIL. Dobbiamo subito sottolineare come questa nuova giornata di lotta abbia prodotto un'affannosa alzata di scudi da parte del consorzio CGS e del responsabile provinciale UIL Borotti (a nome della congregazione) che si sono dati un gran da fare per attaccare i lavoratori, con dichiarazioni inverosimili. Prendiamo atto (in realtà non c'è ne sarebbe affatto bisogno) di come sindacati cooperative/consorzio e committente siano sempre e comunque sulla stessa lunghezza d'onda e sempre contro i lavoratori che osano rivendicare diritti al di fuori della loro tutela (leggi controllo). Se ne facciano una ragione, il monopolio sindacale/padronale sui lavoratori della logistica è oramai incrinato, e non è che l'inizio».

«Ciò detto, per entrare nel merito delle ragioni dei lavoratori. Consorzio e sindacati (per tramite della UIL questa volta) dichiarano insussistenti queste ragioni, perche i sospesi sono stati reintegrati; perchè nessun dipendente ha fatto o sta facendo nessuna ora di Cassa Integrazione, dato che il centro lavora a pieno regime; perchè questa lotta mette a repentaglio la realtà economica territoriale come già è successo per la CEVA di Cortemaggiore che chiuderà entro dicembre a causa delle lotte degli anni scorsi. Se le motivazioni dei lavoratori sono insussistenti queste sono almeno surreali».

·I sospesi non sono affatto stati reintegrati all'interno del centro Ikea; alcuni sono stati contattati dal consorzio che ha offerto loro di tornare al lavoro in altri centri dove hanno appalti in corso, ma assolutamente è stato loro negato il diritto del reintegro nel loro luogo di lavoro.

·Sono state offerte cifre irrisorie agli stessi lavoratori (o a una parte di loro) per togliere il disturbo e chiudere il rapporto di lavoro.

·Contrariamente a quanto dichiarato e garantito a più riprese da consorzio e cooperative, un operaio è stato licenziato per ragioni assolutamente non chiare, né legate all'attività lavorativa dello stesso.

·Sono stati emessi dei provvedimenti di sospensione dal lavoro con perdita della retribuzione fino ad un massimo di 10 giorni.

·Agli stessi operai colpiti dalle sanzioni è stata consegnata una comunicazione con la quale vengono informati che saranno posti in Cassa Integrazione nel mese di gennaio 2013.

·Nel centro (che lavora a pieno regime, appunto) si lavora anche fino a 12 ore continuative tutti i giorni.

Questi i fatti oggettivi. Le considerazioni sono scontate.

·Sindacati-Consorzio-Cooperative-Ikea hanno messo in atto un'operazione assolutamente illecita richiedendo e dichiarando il ricorso alla C.I. per uno stabilimento che ha necessità di imporre turni continuativi di 12 ore ai propri dipendenti per far fronte agli ordini (!).

·La C.I. ha mostrato di avere carattere esclusivamente strumentale per colpire la lotta e le richieste dei lavoratori, esponendoli sia al ricatto occupazionale sia alle ritorsioni eventuali delle centinaia di lavoratori del centro, colpiti dalla C.I..

·Mentre si dichiara (oggi stesso, come abbiamo visto) la non necessità della C.I., hanno già inviato le lettere per la messa in C.I. a gennaio solo per gli operai che hanno scioperato nelle scorse settimane.

·Gli operai aderenti al S.I. Cobas vengono discriminati impedendo loro di scegliersi la loro appartenenza sindacale, pena la perdita del lavoro, o il loro confino.

«Che aggiungere, se non che gli esposti fatti alla Direzione Provinciale del Lavoro di Piacenza non stanno portando frutto alcuno, eppure sono decisamente motivati e documentati. Saremo costretti nei prossimi giorni a coinvolgere un grado più alto della stessa struttura. Che mercoledì 19 dicembre organizzeremo una manifestazione presso la Prefettura per ribadire le nostre ragioni e pretendere che qualcuno a livello istituzionale, abbia il coraggio di prendere atto della realtà interna al centro Le Mose, portata alla luce dalla lotta degli operai, e agisca secondo  le proprie prerogative. Per quanto ci riguarda la lotta continuerà, nelle forme che gli operai decideranno, fino alla soluzione della vertenza».

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