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Cronaca Ponte dell'Olio / Via Roma

Provinciale a Recesio aperta a ottobre e il ponte di Pontedellolio non chiude

La Provincia mette sul piatto 3 milioni e 500mila (dei 12 milioni di danni provocati dall'alluvione alla viabilità del Piacentino) per gli interventi più importanti. Rolleri: «I lavori dureranno di più ma il ponte non chiuderà al transito di giorno». Il ponte subirà solo qualche chiusura notturna. Calza: «Attendiamo con ansia che le promesse della Regione vengano mantenute». Provinciale a Recesio pronta entro un mese

Dopo una ridda di voci, indiscrezioni e smentite – corse nei paesi della Valnure e soprattutto sul web - il ponte di Pontedellolio non verrà chiuso al transito durante le ore del giorno. Ad annunciarlo è il presidente della Provincia Francesco Rolleri che auspica inoltre di vedere consegnati i lavori sulla provinciale “Valnure” 654 all’altezza di Recesio per la fine di ottobre.

PONTE DI PONTEDELLOLIO

«Dopo una serie di studi approfonditi – ha spiegato Rolleri - dei nostri tecnici e dell’azienda “Elios” che sta effettuando i lavori, siamo riusciti a mantenere l’attuale viabilità alternata del ponte. Lo ristruttureremo: vi saranno solamente alcune chiusure programmate e limitate nelle ore notturne, grazie alla disponibilità della ditta. Il ponte ha subito gravi danni: è emerso che oltre ai danni dell’arcata vi sono microfratture ovunque e ci vogliono interventi di impermeabilizzazione. Avremo alla fine un ponte più sicuro, contiamo di finire i lavori il prima possibile: ci aspettiamo che questo avvenga entro gennaio 2016».

PROVINCIALE A RECESIO

La riapertura della Provinciale 654 di Recesio è prevista a fine ottobre. «È un obiettivo ambizioso – continua il presidente - che si potrà raggiungere grazie alla collaborazione con la Regione e con il Servizio Tecnico di Bacino, oltre che grazie allo staff dell’ufficio tecnico della Provincia – “che in queste ultime due settimane ha dato tante risposte in tempi veramente celeri, come amministratore mi sono molto sentito tutelato” - e alla ditta che si sta impegnando in questo cantiere. La strada verrà riaperta al traffico ma non sarà la situazione definitiva: ci saranno assestamenti durante l’inverno: è previsto che un sottofondo del genere sia vittima di crepe e piccoli cedimenti, soprattutto se posizionato in questo periodo dell’anno. Il lavoro di rifinitura avverrà nella primavera del 2016».

Nel frattempo verrà stipulata una convenzione tra l’ente di via Garibaldi e i comuni di Bettola e Pontedellolio. La Provincia si assume l’onere della manutenzione dei tratti della vecchia strada provinciale di Biana che sta sostituendo la provinciale attuale di Recesio, questo fino a che la viabilità ordinaria non sarà ripristinata.

PONTE DI FOLLI (FERRIERE)

Sulla provinciale Valnure che conduce a Selva e alla Liguria, è crollato il ponticello di Folli, frazione del comune di Ferriere. «È un percorso complesso – ha aggiunto Rolleri -, perciò abbiamo bisogno di effettuare un guado. Non è semplice da realizzare, lo completeremo sul Rio Castello entro la fine di novembre. I lavori del ponte definitivo non possono essere ancora stimati: dobbiamo reperire le risorse». Stefano Pozzoli-2

VALD’AVETO

Situazione difficile sulle strade della Vald’Aveto. «Siamo abbastanza vicini a sistemare il chilometro 16 – dove si è verificata un’importante frana – e apriremo la strada entro la metà di ottobre. La strada è seriamente danneggiata, la riapertura è comunque precaria. Ci vogliono molti soldi per sistemare tutta la Vald’Aveto, come minimo ci vogliono 3 milioni di euro e dobbiamo reperire i fondi per tutto ciò». Sono in corso lavori per sistemare anche la strada del Mercatello, e vicino gli abitati di Orezzoli e Cariseto.

IL COMMENTO

Sono dodici i milioni di euro che le nostre strade necessitano per tornare alla più completa funzionalità. La Provincia ha anticipato di sua tasca 3 milioni e 500mila euro, per effettuare 44 diversi lavori, ritenuti i più urgenti e significativi. «Stiamo facendo sforzi importanti – ha sottolineato il presidente - abbiamo bloccato tutte le nostre attività sul Piacentino per impegnare queste risorse, nell’attesa che la Regione ci aiuti».

«È passato poco tempo da quell’evento – ha aggiunto il vicepresidente Patrizia Calza, con delega ai lavori pubblici - che non ha precedenti nel nostro territorio. Quindici giorni fa è successo un fatto gravissimo e si può dire, senza sopravvalutarsi, di avere dato una buona prova. Tutte le istituzioni hanno lavorato al massimo. Non pensavo 15 giorni fa che la strada di Recesio fosse restituita in tempi brevi: questo grazie all’impegno dei tecnici nelle valutazioni che si stanno assumendo grandi responsabilità. Ringraziamo le ditte che si rendono disponibili e competenti per il territorio. Sottolineo il risultato importante della provinciale Valnure. Sono stati momenti di tensioni, ci siamo sentiti sollecitati dai cittadini e dalla stampa in questi giorni: si fa presto a creare delle false promesse che poi sono delle illusioni. Avevamo pensato di fare una serie di opere sul territorio e queste intenzioni devono lasciare il passo ai problemi creati dall’alluvione, evento eccezionale, che forse sarebbe stato ancora più grave se non si fossero conservati e ristrutturati nel corso degli ultimi anni ponti e tratti stradali. Ad esempio il ponte di Roncaglia, ristrutturato negli anni, ha resistito alla piena, così come tanti piccoli ponticelli della Valnure». La Provincia impiega queste risorse sperando nell’aiuto, promesso, della Regione. «Tre milioni e mezzo in due settimane sono quasi l’intero bilancio della Provincia di un anno. Speriamo che la Regione intervenga, altrimenti ci sarebbero problemi di dissesto nei conti dell’ente di via Garibaldi. Attendiamo con ansia che le promesse vengano mantenute».

L’INTERVENTO A PONTEDELLOLIO NEL DETTAGLIO

«Non c’è dubbio – ammette Stefano Pozzoli, dirigente dell’ente di via Garibaldi -: l’intervento tecnicamente più difficile è quello del Ponte di Pontedellolio, aperto al transito nel 1836, realizzato in pietrame, con 8 arcate e circa 155 metri di lunghezza. Stiamo ora intervendendo sulla seconda campata da sinistra, danneggiata da un oggetto galleggiante di grosse dimensioni – forse un tronco d’albero - che ha colpito il fronte della volta e lo ha ferito. L’acqua è entrata tra la volta e la strada, creando dei vortici che hanno svuotato circa la metà dell’arcata lesionata in modo grave. Il ponte era dell’Anas, va detto che lo avrebbe sicuramente mantenuto chiuso in questi giorni: noi come Provincia l’abbiamo tenuto aperto. Questa soluzione consentirà di mantenere il senso alternato e di chiudere il ponte solo per lavorazioni particolari che richiedono la presenza di operai su tutta la strada».

Pozzoli prova a spiegare il delicato intervento che subirà il ponte. Una serie di 32 micropali (16 per parte) di 200 millimetri, della lunghezza di 18 metri, riempiti di malta cementizia, verranno distribuiti per sostenere una soletta portante realizzata da travi d’acciaio con calcestruzzo armato. «Si realizza in pratica una nuova struttura portante: la volta avrà d’ora in poi solo funzioni estetiche, il carico stradale sarà sopportato da questa novità che inseriremo. È una tecnica già impiegata per il ponte sul Po di Piacenza dall’Anas. Poi verrà rifatta tutta la pavimentazione del ponte e verrà impermeabilizzato per evitare ulteriori problemi in futuro. I lavori dureranno di più chiaramente visto che la strada è aperta al transito e con un traffico pesante. Abbiamo scelto il male minore. Se tutto va bene, si riaprirà a gennaio».

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