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Cronaca

Pulcheria, «C’è poesia nella professione di medico-donna»

Ultima serata di Pulcheria: in Fondazione proiettato un documentario sul rapporto tra il mondo femminile e la salute. L'assessore Piroli: «Peccato che probabilmente scomparirà la commissione delle elette a Piacenza»

All’Auditorium della Fondazione Piacenza e Vigevano è andato in scena l’appuntamento finale di “Pulcheria”, che ha mostrato un progetto video realizzato nell’ambito del Progetto Stati Generali della Donna a Piacenza. Il filmato è stato promosso dalla Consigliera di parità della Provincia di Piacenza in collaborazione con Provincia di Piacenza Pari Opportunità, Comune di Piacenza Assessorato Pari Opportunità, Ausl di Piacenza. Protagoniste del dibattito invece sono state Anna Buonaditta, Medico di Carpaneto, Manuela Buono, psichiatra e direttore del Distretto Città di Piacenza, Cristina Molinaroli, ginecologa, Cristina Pavesi, ostetrica  e Responsabile Assistenziale dipartimento Materno Infantile, Rosella Schianchi, dirigente medico di Radiodiagnostica e Elisa Anselmi, Dirigente medico di Oncologia (Referente percorso aziendale del tumore  mammella).

«Il documentario – ha spiegato Rosarita Mannina - non presenta i soliti stereotipi sulla salute. Volevamo lasciare una relazione, un indirizzo sulla sanità legata al mondo femminile. È un mio pallino da sempre: è giusto promuovere un’educazione alla salute. Bisogna avere cittadini consapevoli sullo stato di salute, anche perché i costi della sanità sono lievitati. In epoca di spending review la spesa sanitaria va rivista, perciò iniziamo a preoccuparci noi del nostro stato di salute, prima ancora di ricorrere ai servizi sanitari. Stasera facciamo un panorama sulla sanità e sugli stili di vita. Bisogna investire sulla gente, sul cittadino quando è già sano, per evitare tante patologie. Un cittadino consapevole e informato – so che l’Ausl fa tanta informazione – non si affiderà solamente al medico per affidare la sua salute, ma sarà attore della sua salute. Spero che questo sia un punto di partenza, una base per un percorso di crescita importante».

Il Documentario di Paola Pedrazzini e Boris ha messo in luce alcuni aspetti della vita delle donne. Tramite le testimonianze della dottoressa Anna Buonaditta si è parlato di anoressia, maternità, tumore al seno. Il video ha raccontato alcune realtà dell’Ausl di Piacenza, la loro opera e l’ascolto nei confronti delle sensibilità della donna, sia nelle vesti di medico che in quelle di paziente.

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«Ho colto una grande poesia – ha commentato al termine del video l’assessore Giulia Piroli - nel mestiere del medico al femminile. L’ottimo gioco di squadra delle donne porta a questo. Gli stati generali della donna sono nati un anno fa a Piacenza con l’obiettivo di fornire una fotografia della condizione femminile della donna. Il 5 dicembre scorso a Roma le consigliere di parità, colleghe di Rosarita Mannina, hanno proposto di organizzare gli stati generali della donna per l’Emilia Romagna. Noi a Piacenza siamo già avanti di un anno: il fattore “D” è forte nel nostro territorio, almeno in questo non siamo la Cenerentola della Regione».

«Mi sono dovuta ricredere – ha detto la dottoressa Manuela Buono - su questo percorso di stati generali sulla donna. Ci siamo interrogate su tutti gli aspetti della vita della donna. Il video dimostra alcuni problemi legati alla sanità. È una scommessa da fare».

«La società ci vuole perfette – ha raccontato la sua esperienza di figlia, prima che di medico, la dottoressa Buonaditta - e tante donne ricercano questa perfezione. Penso soprattutto alle anoressiche, che non riescono a piacersi. C’è una sofferenza nella famiglie che hanno questo problema incredibile: vite scompaginate da questa patologia. Per fortuna ora ci sono risposte efficaci su questo problema. L’importante è saper cogliere i segnali lanciati dalle ragazze giovani, saperli cogliere in tempo. Non sempre quelli che sono intorno riescono a capire». L’assessore Piroli, durante il dibattito che ha chiuso “Pulcheria” si è soffermata su una novità spiacevole. «Purtroppo la commissione delle elette rischia da sparire dallo statuto del consiglio comunale. Si sta pensando di abolire, ciò ci spiace assai, questo aspetto di era competenza del consiglio comunale. Volevamo che rimanesse».

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