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Cronaca Ponte dell'Olio / Via Roma

Profughi, nuovi arrivi nel Piacentino: «Volevamo condividere le decisioni insieme»

In arrivo nuovi profughi nei comuni di Piacenza, Calendasco, Fiorenzuola e Pontedellolio. Il malumore del sindaco di Pontedellolio Copelli: «La comunità non era informata e il nostro comune si è sentito bypassato»

Un film già visto. La Prefettura chiama all’improvviso, i comuni devono rispondere “presente”. Sono in arrivo nuovi profughi sul territorio piacentino, e stavolta al capoluogo Piacenza tocca anche a Fiorenzuola, Calendasco e Pontedell’Olio farsi carico dell'impegno. «Giovedì mi è arrivata una telefonata dalla Prefettura di Piacenza – spiega il primo cittadino di Pontedell’Olio Sergio Copelli – che m’informava che circa una quindicina di profughi sarebbero stati accolti nel nostro comune. Dispiace aver saputo ciò tramite una sola telefonata: la comunità non era informata e noi non sapevamo come viene gestita un’accoglienza». La prossima settimana un gruppo di profughi provenienti in prevalenza da Costa d’Avorio e Mali saranno perciò ospitati in una struttura privata in via Anguillara nel capoluogo valnurese, almeno fino al prossimo 31 dicembre 2014.

«In questi ultimi giorni – continua il sindaco - volevamo capire come funziona il bando di gara intorno al sistema dell’accoglienza. Non nego che ci siamo sentiti un po’ bypassati, come ente locale, da questo modo di fare. Come amministratori di un territorio volevamo condividere le scelte insieme, nel rispetto dei ruoli. Basta un privato cittadino che trovi un accordo con la cooperativa per l’utilizzo dei suoi locali, che la Prefettura ti assegni all’improvviso i profughi.  Al momento non ci sentiamo coinvolti: abbiamo perciò invitato la cooperativa Ippogrifo, vincitrice del bando indetto dalla Prefettura, a illustrarci come intende operare. Ci è arrivata qualche rassicurazione: dei tutor seguiranno giorno e notte i quindici profughi. Il rammarico e il disappunto – conclude il sindaco Copelli – nasce però dal mancato confronto: non si può gestire un simile evento senza una condivisione. Non vogliamo creare allarmismi e non abbiamo nulla contro la cultura dell’accoglienza. Abbiamo innanzitutto informato i residenti di via Anguillara e il resto della popolazione della presenza. Vedremo poi come si evolverà la situazione». 

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