Raccolta differenziata, lontano l'obiettivo del 70% entro il 2020
San Giorgio è il comune più virtuoso della provincia, mentre Ferriere quello che si adopera meno alla raccolta differenziata. In generale, la città di Piacenza e la provincia sono in una fase di assestamento da un paio di anni. L'assessore Barbieri: «La regione ha posto l'obiettivo di raggiungere entro il 2020 il 70% di raccolta, ma siamo solo al 57%»
Sono stati presentati martedì 8 luglio i dati sulla raccolta differenziata e sulla produzione di rifiuti nella città e in tutti i comuni della provincia. Quello che emerge è che da un paio di anni la situazione non pare cambiata di molto: nel 2012 infatti la raccolta differenziata aveva raggiunto una percentuale del 56,7%, mentre nel 2013 i dati ci riportano al 57,5%. Gazzola con i suoi numerosi rifiuti vegetali e San Giorgio per l’efficiente raccolta differenziata, sono i comuni che più si distinguono da tutti gli altri, con una percentuale di raccolta che supera il 70%. Ferriere non supera il 30% e la situazione è rimasta quasi invariata da 10 anni. In generale, i comuni di montagna sono i più stazionari.
A presentare i dati sulla raccolta per l’anno 2013 erano presenti l’assessore all’ambiente Patrizia Barbieri, il direttore provinciale di Arpa Giuseppe Biasini e Vittorio Silva, responsabile del settore Pianificazione Territoriale, Ambiente, Urbanistica. La Regione ha imposto un chiaro obiettivo: che entro il 2020 la raccolta differenziata di ogni provincia raggiunga il 70%, ma l’assessore Barbieri ha spiegato che «è poco credibile che si possa raggiungere un tale traguardo. È sufficiente visionare i dati raccolti: siamo in una fase di assestamento e per raggiungere l’obiettivo posto dovremmo migliorare di anno in anno».
Per effettuare la raccolta dei dati utili a visionare la situazione, ogni comune utilizza un software collegato alla Regione e contenente tabelle da compilare. Come ha spiegato Biasini sono i comuni stessi a validare i dati. «Se osserviamo i dati – ha illustrato il direttore Arpa – possiamo notare che dal 2010 la produzione di rifiuti è calata, ma dobbiamo tenere conto che anche la popolazione è diminuita. Inoltre la crisi ha portato al calo dei consumi, dunque meno imballaggi e meno rifiuti».
La carta e il cartone sono quelli più raccolti e seguono i rifiuti vegetali e l’organico. L’alluminio ha una percentuale di raccolta dello 0,5%. Quello che più interessa ai cittadini rimane in ogni caso la destinazione dei rifiuti che si impegnano a differenziare nel momento in cui vengono eliminati e in merito Biasini ha parlato di un progetto regionale che permette di sapere quale sia la destinazione finale di ogni rifiuto e il loro effettivo recupero: nella nostra provincia il 100% del vetro raccolto viene recuperato, per la carta raccolta recupero è del 95% e per alluminio, legno, umido, verde le percentuali sono tutte superiori al 94%. Per quanto riguarda la plastica invece, la percentuale scende al 53% e Biasini ha spiegato che la maggior parte degli imballaggi in plastica raccolti risultano «sporchi e dunque non recuperabili». Sembrerebbe dunque che l’inceneritore continuerà a bruciare rifiuti, almeno fino al 2020. Quest’anno sono stati bruciate 113.466 tonnellate di rifiuti, entro quindi la quantità autorizzata di 120 mila tonnellate.