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Cronaca Calendasco

Tragedia di Calendasco, svolta l'autopsia sui corpi dei quattro amici

Si è svolta nella giornata del 17 gennaio l’autopsia sui corpi dei quattro giovani morti tra il 10 e l’11 gennaio nelle acque gelide del Trebbia a bordo di un’auto che si è inabissata non lasciando loro scampo. La procura potrebbe dare il nulla osta per i funerali

Si è svolta nella giornata del 17 gennaio l’autopsia sui corpi dei quattro giovani morti tra il 10 e l’11 gennaio nelle acque gelide del Trebbia a bordo di un’auto che si è inabissata non lasciando loro scampo. A svolgere l’esame autoptico (comprensivo anche degli esami tossicologici) – disposto dalla procura - sulle salme di Domenico Di Canio (22 anni, Borgonovo), William Pagani (23 anni, Castelsangiovanni), Elisa Bricchi (20 anni, Calendasco), Costantino Merli (23 anni, Guardamiglio, Lodi) il medico legale Marco Ballardini dell’istituto di Medicina Legale di Pavia. L’auto sulla quale viaggiavano – una Wolkswagen Golf intestata alla famiglia Merli – è stata posta sotto sequestro e sarà periziata. Nelle prossime ore la procura potrebbe disporre anche il nulla osta e riconsegnare le salme alle famiglie le quali potranno organizzare il funerale. 

Come atto dovuto e per permettere di eseguire anche accertamenti tecnici, perizie, analisi e indagini anche probabilmente su celle telefoniche (per capire i movimenti dei giovani) sarà aperto un fascicolo nel quale confluiranno tutti gli elementi raccolti man mano dai carabinieri coordinati dal procuratore Grazia Pradella e dal sostituto procuratore Ornella Chicca, titolari del caso. La relazione del medico legale chiarirà quindi le cause del decesso dei quattro amici e le tempistiche.  Sul motivo che ha spinto i quattro ragazzi ad andare sull’argine e poi imboccare una delle due strade sterrate che confluiscono poi sulla riva scoscesa dalle quale sono precipitati in una notte gelida e nebbiosa, stanno indagando i militari del Nucleo Investigativo guidati dal maggiore Lorenzo Provenzano ma ogni elemento non porta ad altro se non a un tragico incidente. A conforto di ciò sul terreno è rimasta impressa una sterzata poco prima del dirupo, come a dimostrare che forse all’ultimo chi guidava si sia accorto di quanto stava per accadere e abbia tentato, invano purtroppo anche per il suolo reso scivoloso dalla nebbia e dal ghiaccio, disperatamente una manovra per non cadere in acqua. Dirupo reso invisibile dalla fitta nebbia. Sui movimenti precedenti dei ragazzi e di dove abbiano trascorso la serata sono in corso alcuni accertamenti. Come già spiegato i quattro erano stati al locale A21 in via Primo Maggio a Piacenza dove hanno festeggiato il compleanno di uno di loro (William Pagani).

Lo dimostrano stories, immagini, video pubblicati dalle vittime sui loro profili social così come conversazione WhatsApp, poi il silenzio che farebbe quindi pensare che la tragedia si sia consumata nella notte, probabilmente verso le 2.30. L'allarme è scattato nella mattinata dell'11 gennaio quando un pescatore ha notato luna vettura nell'acqua e ha chiamato il 112, contemporaneamente i genitori dei ragazzi li stavano cercando disperatamente perché nessuno di loro era tornato a casa a dormire. A portare i cadaveri a riva ci hanno pensato i vigili del fuoco che si sono immersi in acqua e hanno raggiunto l'auto che era ribaltata sul tetto. Una volta aperto il baule li hanno poi estratti. 

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