Rapina in gioielleria: arraffati Rolex d'oro
Rapina alla gioielleria di via Verdi in pieno pomeriggio. L'attacco è stato così fulmineo da lasciare a bocca aperta la commessa e alcuni passanti. Il ladro ha agito da solo e, sfondando con una mazza la vetrina, ha portato via una manciata di orologi di valore
Redazione
15 gennaio 2009 09:04
Ieri pomeriggio, verso le 18, attacco fulmineo nella gioielleria di via Verdi, in pieno centro. Pochi secondi e il ladro, sfondando una vetrina con una mazza chiodata, ha arraffato una manciata di orologi di valore per poi dileguarsi a bordo di un'auto rubata.
Ha agito da solo, il malvivente, la testa avvolta in un cappuccio nero e nera è la borsa ritrovata sotto la vetrina insieme alla mazza usata come ariete per sfondare il vetro. Una manciata di secondi, una guerra lampo che ha lasciato di stucco la commessa. Pochi attimi, troppo pochi perchè lei realizzasse che si trattava di una rapina.
Era nel retrobottega, avrebbe raccontato la signora alla volante della polizia, giunta immediatamente sul posto, quando ha sentito un forte tonfo. È andata a vedere, ma ha fatto in tempo solo a vedere un uomo che saliva su un'auto sgommando poi a tutta velocità, in direzione dello Stradone Farnese.
Qualche passante ha annotato un numero della targa che gli agenti hanno fatto risalire a un'auto rubata a Milano una decina di giorni fa. È una Nissan Micra, ma della macchina e del bandito, ancora, nessuna traccia. I commercianti degli altri negozi non si sono accorti di nulla: è stata la stessa gioielliera a raccontare del furto appena subito.
La gioielleria di via Verdi 18 non è nuova alle rapine. Un anno fa, un altro furto aveva fruttato ai malviventi un bottino di 16 mila euro quasi tutto in orologi. Non erano stati toccati né gioielli né opere d'arte. Ma quella di ieri è una rapina sui generis: sia per l'orario insolito che ben si presta al rischio di riconoscimenti essendo la via trafficata, sia per la scelta della strada di fuga: vicino alla Ztl e con strade strette.
Ha agito da solo, il malvivente, la testa avvolta in un cappuccio nero e nera è la borsa ritrovata sotto la vetrina insieme alla mazza usata come ariete per sfondare il vetro. Una manciata di secondi, una guerra lampo che ha lasciato di stucco la commessa. Pochi attimi, troppo pochi perchè lei realizzasse che si trattava di una rapina.
Era nel retrobottega, avrebbe raccontato la signora alla volante della polizia, giunta immediatamente sul posto, quando ha sentito un forte tonfo. È andata a vedere, ma ha fatto in tempo solo a vedere un uomo che saliva su un'auto sgommando poi a tutta velocità, in direzione dello Stradone Farnese.
| Rapina lampo alla gioielleria di via Verdi: trafugata una manciata di Rolex |
Qualche passante ha annotato un numero della targa che gli agenti hanno fatto risalire a un'auto rubata a Milano una decina di giorni fa. È una Nissan Micra, ma della macchina e del bandito, ancora, nessuna traccia. I commercianti degli altri negozi non si sono accorti di nulla: è stata la stessa gioielliera a raccontare del furto appena subito.
La gioielleria di via Verdi 18 non è nuova alle rapine. Un anno fa, un altro furto aveva fruttato ai malviventi un bottino di 16 mila euro quasi tutto in orologi. Non erano stati toccati né gioielli né opere d'arte. Ma quella di ieri è una rapina sui generis: sia per l'orario insolito che ben si presta al rischio di riconoscimenti essendo la via trafficata, sia per la scelta della strada di fuga: vicino alla Ztl e con strade strette.
Redazione
15 gennaio 2009 09:04
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