rotate-mobile
Cronaca

Legano clienti e dipendenti e svuotano la banca: incastrati dai tatuaggi

I due colpi hanno fruttato 320.000 euro. Ad agire un terzetto formato da due lecchesi e un siciliano. Fatali per loro le braccia 'decorate'

Professionali, freddi e spietati. Ma un tatuaggio li ha incastrati. Sono i tre rapinatori identificati e denunciati dai carabinieri e ritenuti responsabili di due colpi in banca a Piacenza che avevano fruttato 320mila euro. I tre uomini destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare - notificata in carcere, dove il terzetto si trova - sono un 52enne originario della provincia di Catania, ma residente a Gropparello (Piacenza), e due originari del lecchese, di 39 e 42 anni.
 
A dare un nome ai volti ripresi dalle telecamere di sorveglianza degli istituti di credito sono stati i carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza. Nelle due rapine nel Piacentino, i tre entrati in banca (Banca di Piacenza e Cariparma) a volto scoperto e armati di cutter, avevano legato clienti e dipendenti con fascette da elettricista e atteso l’apertura della cassaforte a tempo. Dalle telecamere sono emersi tatuaggi sulle loro braccia, che hanno permesso di identificarli.

In provincia di Cremona, invece, il 39enne e il 52enne, sono stati arrestati in flagranza dopo un inseguimento. Il colpo era stato tentato a Pandino, alla filiale Unicredit, ma era scattato l’allarme. I due rapinatori avevano cercato di ingannare i carabinieri, uscendo dall’ingresso principale con le persone tenute poco prima in ostaggio. Un trucco a cui, però, non avevano abboccato i carabinieri.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Legano clienti e dipendenti e svuotano la banca: incastrati dai tatuaggi

IlPiacenza è in caricamento