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Dna: "In Emilia Romagna c'è l''ndrangheta e si chiede il 'pizzo' agli imprenditori"

"In Emilia Romagna c'è l''ndrangheta e si chiede il 'pizzo' agli imprenditori" questo è quello che emerge dal rapporto annuale della Direzione nazionale antimafia

Dalla Calabria al Nord, la 'ndrangheta ha colonizzato la Lombardia, la regione dell’Italia settentrionale che conta il maggior indice di penetrazione nel sistema economico legale. E' il quadro ch emerge dalla relazione 2010 della Direzione nazionale antimafia. Dalle indagini delle Dda di Reggio e Milano è, infatti, emersa "l'esistenza di molteplici proiezioni" della 'ndrangheta oltre il territorio calabrese, "di cui la più importante è 'la Lombardia', secondo il modello della 'colonizzazione', e i rapporti tra la casa madre e tali proiezioni 'esterne'".

"Dal territorio calabrese, la 'ndrangheta - spiega la relazione - si è da qualche tempo proiettata verso i mercati del centro - Italia settentrionale, verso l'Europa, l’America settentrionale, il Canada, l'Australia. L'infiltrazione e la penetrazione di questi mercati hanno comportato la stabilizzazione della presenza di strutture 'ndranghetiste in continuo contatto e in rapporto di sostanziale dipendenza con la casa madre reggina".

EMILIA E PIACENZA - Sono la camorra dei Casalesi e la 'ndrangheta le organizzazioni criminali piu' diffuse in Emilia-Romagna, veri professionisti del 'pizzo' chiesto soprattutto agli imprenditori locali di origine meridionale. Nel frattempo, in mancanza di bande 'autoctone', da Piacenza a Rimini dominano albanesi e nigeriani, specializzati nel traffico internazionale di eroina e cocaina. E' la fotografia della criminalita' organizzata in Emilia-Romagna, secondo la relazione annuale della Direzione nazionale antimafia. 

LA 'LONGA MANUS' - I dati provenienti dalle Direzioni distrettuali antimafia hanno segnalato "la presenza invasiva della 'ndrangheta nei vari comparti criminali, con particolare riguardo al traffico della droga, e all`inserimento nell`economia locale". E "La Lombardia, così come osservato dalla Dia in sede di relazione semestrale, si conferma la regione dell’Italia settentrionale che registra il maggiore indice di penetrazione nel sistema economico legale dei sodalizi criminali della 'ndrangheta".

"La 'ndrangheta - prosegue la relazione - è presente in Piemonte, tradizionale territorio d’insediamento di numerose cosche calabresi; in Liguria che, assieme al Piemonte e alla Lombardia, fa parte dell'area più produttiva dell'intero Paese; in Toscana, ove è confermata la presenza di ramificazioni dei sodalizi calabresi attivi nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia; nel Lazio e in particolare a Roma e nel basso Lazio; in Abruzzo, dove sono emersi inquietanti interessi della ndrangheta, negli appalti per la ricostruzione dopo il sisma che ha colpito il capoluogo nell'aprile 2009; in Umbria ed Emilia Romagna, dove risultano insediate strutture ndranghetistiche". Quindi, per quanto attiene ai rapporti sul territorio, "la 'ndrangheta è la dominatrice della scena criminale".

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