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Cronaca Ferriere

«Ricorderemo come si deve il nostro sindaco quando la situazione lo permetterà»

Due giorni di lutto cittadino per la scomparsa del sindaco Giovanni Malchiodi. La sua Amministrazione: «Finita l’emergenza lo ricorderemo pubblicamente». Il cordoglio dei dipendenti comunali: «Era nato per il ruolo di sindaco del nostro paese»

Il sindaco Giovanni Malchiodi ha raggiunto la sua Grondone, la frazione del comune di Ferriere dove era nato e dove è sempre rimasto a vivere con la famiglia. Il dolore per la perdita del primo cittadino però rimane tra i suoi compaesani. Dolore reso ancora più struggente dal non poter manifestare, se non a distanza con messaggi di cordoglio sui social o via telefono, la propria vicinanza ai familiari di Malchiodi, scomparso a soli 61 anni per le complicanze dovute al Coronavirus. Il vicesindaco Paolo Scaglia, da quasi vent’anni collega di Malchiodi in Comune, ha proclamato due giorni di lutto cittadino.

Il feretro ha raggiunto nella mattinata del 23 marzo il paese natio. Impossibile, per le disposizioni vigenti, celebrare un funerale pubblico, a porte aperte. Quando il feretro ha raggiunto il capoluogo Ferriere, diversi abitanti hanno voluto assistere al passaggio dal balcone, dalla finestra, sulla porta di casa. Un piccolo gesto per ricordare la figura di Malchiodi e il suo impegno per il territorio. «Già la situazione è triste – ha spiegato il consigliere comunale Cristian Bergonzi -, non poter manifestare il nostro dolore rende la situazione ancora più difficile. Quando tutto questo sarà finito – promette a nome dell’Amministrazione - ricorderemo il sindaco come si deve».

Vasto il cordoglio per la scomparsa di Malchiodi in tutta la vallata. Numerosi gli attestati di stima pervenuti ai familiari da molte autorità e enti, ma anche da tanta gente comune. Distrutti anche i dipendenti del municipio dell’Alta Valnure. «Malchiodi ha lottato per un territorio enormemente fragile – esprime il geometra Carlo Labati -. L'alluvione lo ha consapevolmente messo in prima linea. Ma di fronte a lui è dovuta arretrare. Malchiodi amava venire in ufficio a sbrigare le sue cose, chiamare i dipendenti, osservare il paese. Voleva che tutto fosse in ordine. Non mancava un saluto a tutti quelli che trovava. Nutriva un profondo rispetto per i ruoli di ognuno all'interno della macchina amministrativa. Sapeva bene che ognuno è utile e nessuno indispensabile. Ha sicuramente alzato l'asticella di gradimento per tutta la gente che ha frequentato Ferriere». «Non posso pensare – aggiunge un’altra dipendente, Simona Scaglia - che non sarà più il nostro sindaco. Ero certa che lo sarebbe stato ancora per tanti, tanti anni. Era fiero di essere il sindaco di Ferriere e sembrava che fosse nato apposta per ricoprire quel ruolo. Non si dimenticava mai di ringraziare noi dipendenti per l'impegno nell'organizzare eventi del Comune ed io non ho mai scordato quella volta che ci ha detto: “Tengo a voi come se foste miei figli, ed un padre protegge sempre i suoi figli”».

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