Rifiuti a Piacenza: aumenta la raccolta differenziata
Diffuso il bilancio della raccolta differenziata nel piacentino: nel 2008 è salita a quota 8%, nel 2007 era al 6%. Osservatorio provinciale sui Rifiuti: positive le proiezioni per il 2009. Lo scorso anno l'inceneritore di Tecnoborgo ha “macinato” 116mila tonnellate di rifiuti urbani e assimilabili
Sulla questione rifiuti, nel 2007, Legambiente Piacenza denunciava: ogni giorno, ciascuno di noi, produce 2 kg di rifiuti che in un anno fanno 664 kg. Di questa montagna di spazzatura, poco meno del 39% era composta da rifiuti differenziati. Nel 2008, questa percentuale è salita al 46%. Sono gli ultimi dati diffusi dall'Osservatorio provinciale sui Rifiuti. E per il 2009 – dice – le proiezioni sono positive.
Vorrebbe dire che i piacentini hanno imparato a gettare gli scarti nei cassonetti colorati? Dalla relazione redatta dall’Agenzia ambientale della Regione, Sez. di Piacenza, è emerso che nell’ultimo anno si è registrata un’impennata nel frazionamento dei rifiuti. Cittadini più attenti e servizi capillari hanno prodotto un più sette punti percentuali al capitolo differenziata.
Una mano d'aiuto l'ha data anche il servizio di raccolta porta a porta, attivo nei comuni di Caorso, Monticelli, Gragnano, Besenzone, Villanova, Cortemaggiore, San Giorgio, Castelvetro, Podenzano, Gossolengo. In totale sono 21 i municipi in cui è attivo il servizio di porta a porta.
Non male anche la raccolta pro capite di organico, che passa dai 15 chilogrammi per abitante del 2007 ai 26 dell’anno scorso. Palma d’oro sul tema a Monticelli e Cortemaggiore, che vantano numeri superiori ai 70 chili per cittadino.
Insomma, non ci si può lamentare. La pensano così anche Arpa, Autorità d'Ambito, Enìa, i Comuni di Piacenza e Fiorenzuola, il Consorzio Pedemontano, la Camera di Commercio, Confindustria, le Associazioni ambiente lavoro, Legambiente e Federconsumatori - gli enti che si sono riuniti lo scorso 29 settembre in Provincia, su convocazione dell’assessore Davide Allegri.
Chi abita in città si ricordi la data del 12 ottobre: il sacco viola va in pensione. In tutta la zona monumentale del centro storico, infatti, faranno capolino nuovi mastelli gialli e blu per la raccolta differenziata: i primi per la carta e il cartone, gli altri per la plastica e il barattolame.
Per tutti, invece, valgono le regole d'oro di sempre per contribuire ad una misurata produzione di rifiuti. Borse e shopper di tela sono meglio di quelle in plastica: non si lacerano ed inquinano di meno. Al supermercato, prediligere l'acquisto di frutta e verdura sfusa: nell'ambiente si immettono meno confezioni. Questa è una regola che vale anche per il no-food: si iniziano a diffondere anche in Italia, infatti, i prodotti sfusi o alla spina. In mancanza, scegliere le “ricariche” o le confezioni compresse: meno volume = meno spazzatura. Stesso consiglio vale anche per l'acqua: quella del rubinetto bypassa le bottiglie in PET e fa anche risparmiare. Se proprio dello scatolame non si può fare a meno, scegliere le confezioni famiglia: un barattolo di mais in scatola per 4 persone nella pattumiera è sempre meglio di 4 barattolini monoporzione. Infine, occhio alle etichette: esistono confezioni con la margherita europea (Ecolabel), il marchio di certificazione ambientale concesso ai prodotti che nel loro ciclo di vita producono un minor impatto ambientale.
Vorrebbe dire che i piacentini hanno imparato a gettare gli scarti nei cassonetti colorati? Dalla relazione redatta dall’Agenzia ambientale della Regione, Sez. di Piacenza, è emerso che nell’ultimo anno si è registrata un’impennata nel frazionamento dei rifiuti. Cittadini più attenti e servizi capillari hanno prodotto un più sette punti percentuali al capitolo differenziata.
Una mano d'aiuto l'ha data anche il servizio di raccolta porta a porta, attivo nei comuni di Caorso, Monticelli, Gragnano, Besenzone, Villanova, Cortemaggiore, San Giorgio, Castelvetro, Podenzano, Gossolengo. In totale sono 21 i municipi in cui è attivo il servizio di porta a porta.
Non male anche la raccolta pro capite di organico, che passa dai 15 chilogrammi per abitante del 2007 ai 26 dell’anno scorso. Palma d’oro sul tema a Monticelli e Cortemaggiore, che vantano numeri superiori ai 70 chili per cittadino.
Insomma, non ci si può lamentare. La pensano così anche Arpa, Autorità d'Ambito, Enìa, i Comuni di Piacenza e Fiorenzuola, il Consorzio Pedemontano, la Camera di Commercio, Confindustria, le Associazioni ambiente lavoro, Legambiente e Federconsumatori - gli enti che si sono riuniti lo scorso 29 settembre in Provincia, su convocazione dell’assessore Davide Allegri.
Chi abita in città si ricordi la data del 12 ottobre: il sacco viola va in pensione. In tutta la zona monumentale del centro storico, infatti, faranno capolino nuovi mastelli gialli e blu per la raccolta differenziata: i primi per la carta e il cartone, gli altri per la plastica e il barattolame.
Per tutti, invece, valgono le regole d'oro di sempre per contribuire ad una misurata produzione di rifiuti. Borse e shopper di tela sono meglio di quelle in plastica: non si lacerano ed inquinano di meno. Al supermercato, prediligere l'acquisto di frutta e verdura sfusa: nell'ambiente si immettono meno confezioni. Questa è una regola che vale anche per il no-food: si iniziano a diffondere anche in Italia, infatti, i prodotti sfusi o alla spina. In mancanza, scegliere le “ricariche” o le confezioni compresse: meno volume = meno spazzatura. Stesso consiglio vale anche per l'acqua: quella del rubinetto bypassa le bottiglie in PET e fa anche risparmiare. Se proprio dello scatolame non si può fare a meno, scegliere le confezioni famiglia: un barattolo di mais in scatola per 4 persone nella pattumiera è sempre meglio di 4 barattolini monoporzione. Infine, occhio alle etichette: esistono confezioni con la margherita europea (Ecolabel), il marchio di certificazione ambientale concesso ai prodotti che nel loro ciclo di vita producono un minor impatto ambientale.