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Cronaca

Salvò una bambina, all'agente Moro la menzione d'onore al Premio Bontà 2015

L'agente Pierpaolo Moro, Sovrintendente della Polizia di Stato che svolge servizio a Piacenza presso l’ufficio delle volanti, sarà premiato, insieme ad altri illustri cittadini, con un riconoscimento importantissimo: la menzione d'onore al Premio Bontà dell’anno 2015, per aver salvato una bambina che stava soffocando

L'agente Pierpaolo Moro, Sovrintendente della Polizia di Stato che svolge servizio a Piacenza presso l’ufficio delle volanti, sarà premiato nella giornata del 6 gennio, insieme ad altri illustri cittadini, con un riconoscimento importantissimo: la menzione d'onore al Premio Bontà dell’anno 2015, per aver salvato una bambina che stava soffocando.

«Devo ammettere, prima di proseguire, che per Pierpaolo sono un po’ compromesso emotivamente in quanto caro amico e rappresentante del Siap. Pierpaolo rappresenta quel genere di colleghi che ogni giorno soffrono vistosamente quando le cose non vanno bene e a volte sono fin troppo  - per fortuna - attaccati alla divisa che indossano. Insomma, quel genere di colleghi grazie ai quali, ad ogni livello, la macchina sicurezza di questa polizia va avanti nonostante le pessime condizioni lavorative dovute ai mezzi, alle norme e alle pessime gestioni dirigenziali e politiche. Ma in tutto questo, sapendo che Pierpaolo non gradisce troppo i complimenti, il mio pensiero e di tutto il Siap Piacentino e dell’Emilia Romagna  che ho l’onore di rappresentare, va ai genitori di Pierpaolo e soprattutto al padre, ex collega oggi in pensione, che saluto calorosamente, che sta certamente gioendo per la polizia che ha servito per anni e in tempi difficilissimi, e per il figlio». Scrive in una nota il segretario provinciale Siap, Sandro Chiaravalloti. 

«Il padre di Moro è riuscito a trasmettere al proprio figlio le sue doti umane e professionali, e credo che questo premio, questa attenzione di una provincia intera, ha una importanza enorme per tutti quei colleghi che ogni giorno, come Pierpaolo, anche se non appaiono,  sacrificano la propria serenità e i propri affetti a beneficio di un mestiere che, in tutte quelle sfaccettature positive e negative, per me: è il più bello che possa esistere. Pertanto, credo che questo premio ogni poliziotto debba sentirlo un po’ suo in quanto è anche frutto di un addestramento che quotidianamente viene fornito ad ogni poliziotto piacentino grazie ad un progetto partito tanti anni fa attraverso il “progetto vita” dove la polizia  piacentina è stata partecipe e sostenitrice. Un progetto che ha salvato tantissime persone e che si sta sempre più estendendo in tutto il paese, e anche di questo Piacenza e la polizia di stato devono essere fieri»

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