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Sabato, 23 Settembre 2023
La vicenda

«Groppi non è debitore ma a 86 anni rischia di perdere la casa», per ora sfratto rinviato

Un mese fa l’avviso di sfratto per Sandro Groppi. L’avvocato Gueli: «Saldò tutto prima del rogito, fidandosi della ditta costruttrice, che ora ha venduto all’asta la sua casa». Il funzionario dell’istituto vendita giudiziarie per ora rimanda la questione

Sandro Groppi, 86enne piacentino, sedici anni fa acquistò un appartamento in via Emmanueli a Piacenza, dove vive, saldando tutto il corrispettivo per 369mila euro prima del rogito. Peccato che questo non sia mai stato effettuato e registrato. Da oggi, 4 settembre, a causa di un ginepraio legale e burocratico in cui è piombata la vicenda, il piacentino sarebbe obbligato ad abbandonare la sua casa per sempre. Questa infatti è stata venduta in un’asta giudiziaria e, nel frattempo, il mese scorso, è arrivato ufficialmente l’avviso di sfratto per quello che pensava di essere il legittimo proprietario.

Questa mattina, presso l’immobile - situato in via Emmanueli - era presente il funzionario dell’istituto vendite giudiziarie di Parma. In teoria si doveva eseguire il rilascio dell’immobile, ma il funzionario ha preso tempo, rinviando il tutto ad ottobre, una volta essere venuto a conoscenza della situazione dell’anziano. «È la casa frutto dei sacrifici di una vita, ho saldato tutto fino all’ultimo centesimo», si limita a dire l’uomo, provato da questa battaglia che va avanti da anni, affiancato dall’avvocato Francesco Gueli del foro di Piacenza.

«Il funzionario dell’istituto vendite giudiziarie di Parma - fa sapere l’avvocato Gueli - ha preso atto della particolarità della situazione e dei problemi di salute del signor Groppi, quasi 87enne. Ha così fissato un nuovo accesso al 23 ottobre per capire la situazione generale e le eventuali novità. Groppi deve innanzitutto rimanere vita natural durante il proprietario e inquilino di questo appartamento, visto che incolpevolmente si trova in questa situazione. Ad ottobre faremo il punto, senza la liberazione forzosa dell’appartamento, con il rischio di rimanere in strada. Torneremo sulla vicenda per cercare di trovare una soluzione non penalizzante nei confronti del signor Groppi».

L’avvocato ha ricostruito la vicenda dell’anziano. «Sedici anni fa Groppi acquista da una ditta piacentina costruttrice l’appartamento, in corso di ristrutturazione. Aveva ricevuto un mutuo da una banca locale per coprire l’acquisto. Fa un classico preliminare di vendita, paga degli acconti sul prezzo in corso d’opera, poi viene indotto dalla ditta a fidarsi e a pagare il saldo-prezzo prima del rogito. Solitamente lo si paga quando c’è il trasferimento del bene davanti al notaio, anche perché in quel momento la banca cancella l’ipoteca». «Consegnato l’appartamento nel 2007 al mio assistito - prosegue l’avvocato Gueli - la ditta si rifiuta di andare a rogito, impedendo così la cancellazione dell’ipoteca. La causa va avanti da tempo al Tribunale di Piacenza: chiediamo che si tenga conto del rogito non concluso e del trasferimento del bene. Otteniamo la sentenza, ma in concreto la ditta disattende l’ordine del giudice». Si arriva così all’epilogo degli ultimi mesi. «La società che acquista il credito dalla banca inizia un’operazione forzata per recuperare i suoi soldi. Non ottenendo il denaro, mette all’asta l’immobile, che viene venduto a 172mila euro. C’è un’ingiustizia, il signor Groppi è totalmente incolpevole e si trova espropriato del suo immobile, senza essere debitore di nessuno». Stamattina, mentre il funzionario dell’istituto vendite giudiziarie di Parma svolgeva la sua visita, un gruppo di cittadini – invitati a farlo da Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale - ha partecipato mostrando vicinanza e sostegno nei confronti di Groppi. Oltre alla stessa Soresi, ha partecipato anche il consigliere leghista Luca Zandonella.

Sandro Groppi con l'avvocato Francesco Gueli e Sara Soresi-2

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