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A Fiorenzuola / Fiorenzuola d'Arda

Sciabolata alla moglie in testa, condannato a nove anni anche per maltrattamenti

I fatti risalgono al 2021. La sentenza, nei confronti di un indiano è stata pronunciata dal gup Sonia Caravelli nella mattinata del 14 marzo. La donna si era costituita parte civile con le due figlie piccole: «Giusta risposta della giustizia». La difesa: «Faremo appello, non è tentato omicidio»

Nel 2021 con una sciabola affilata aveva colpito la moglie così violentemente da romperle la teca cranica, oggi 14 marzo è stato condannato a nove anni in abbreviato (rito che dà diritto ad uno sconto di un terzo della pena). L’uomo era accusato di tentato omicidio e maltrattamenti. La sentenza, nei confronti di un indiano, difeso dagli avvocati Andrea Bazzani e Nicola Caiola - alle Novate da allora - è stata pronunciata dal gup Sonia Caravelli nella mattinata del 14 marzo. La stessa pena era stata chiesta, al termine della requisitoria, dal pm Antonio Colonna. La vittima si era costituita parte civile con le due figlie piccole (la minore ha solo due anni) con l’avvocato Monica Magnelli: «Giusta risposta della giustizia a un gesto così grave nei confronti non solo di una moglie ma anche della mamma delle sue figlie». Alla donna è stata riconosciuta una provvisionale di 40mila euro e la liquidazione del danno è stata invece demandata in sede civile. La difesa invece fa sapere che dopo la lettura delle motivazioni della sentenza valuterà l’appello. «La ricostruzione del fatto è – sostengono i legali - incompatibile con il tentato omicidio quanto piuttosto con un episodio di lesioni volontarie, peraltro l’imputato ha anche ammesso subito quanto fatto». Tutto era accaduto il 30 maggio 2021 nel primo pomeriggio, quando i carabinieri di Fiorenzuola, avvisati da personale sanitario del 118, erano intervenuti in un’abitazione del centro della cittadina della Valdarda perché vi era stata una violenta aggressione tra due coniugi stranieri. Sul posto i militari avevano trovato sia il marito sia la moglie e le due figlie piccole. L'uomo l'aveva colpita con una sciabola dalla lama molto affilata.  La donna, appena era riuscita a riprendersi, aveva raccontato ai carabinieri che il marito ubriaco al termine di un’accesa discussione per futili motivi inerenti la possibilità di ospitare alcuni parenti e dopo averle chiesto di accudire le figlie piccole l’aveva aggredita. Aveva anche confidato che spesso subiva comportamenti violenti da parte del marito e che nel 2019 era accaduto un analogo episodio, ossia era stata aggredita con la medesima arma. 

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