rotate-mobile
Cronaca Cortemaggiore

Sindacati e cooperativa in disaccordo sul contratto, sciopero in una logistica a Cortemaggiore

Una ventina di lavoratori tra carrellisti e magazzinieri si sono trovati all’esterno dell’azienda con tanto di bandiere in mano per rivendicare i propri diritti che da almeno un mese a questa parte non si vedono riconosciuti

Diritti che i lavoratori non vedono riconoscersi, dopo un susseguirsi di trasferimenti da una cooperativa a un’altra. Per questo motivo i facchini impiegati sul cantiere della logistica ‘Alberti e Santi’ di Cortemaggiore hanno messo in atto uno sciopero pacifico nel pomeriggio di venerdì 26 gennaio. Con loro erano presenti anche Karim Mansar funzionario di Filt – Cgil (con lui Gennaro Del Core) e Antonio Postorino segretario territoriale di FIt - Cisl. Una ventina di lavoratori tra carrellisti e magazzinieri si sono trovati all’esterno dell’azienda con tanto di bandiere in mano per rivendicare i propri diritti che da almeno un mese a questa parte non si vedono riconosciuti.

Le origini dello sciopero

«Quest’estate c’è stato un primo cambio appalto in ‘Alberti e Santi’ per quanto riguarda i facchini che sono transitati da una cooperativa di Fiorenzuola a una di Bergamo – fa sapere Karim Mansar nel ripercorrere la vicenda -. Cgil e Cisl hanno sottoscritto un accordo nel quale veniva definita tutta la parte retributiva e normativa che prevedeva gli stessi diritti a cui erano soggetti prima i lavoratori, anche con punti migliorativi nel contratto come la malattia pagata al cento per cento, tutti assunti con il medesimo livello precedente, con gli stessi scatti di anzianità, senza il Job Act quindi con le piene tutele dell’articolo 18 del 1970. Tutto questo è durato quattro mesi, fino al 27 dicembre scorso quando ci è arrivato un fulmine a ciel sereno: l’Alberti e Santi ha mandato la disdetta alla cooperativa bergamasca senza neanche rispettare i quindici giorni di preavviso, nel corso dei quali avrebbero dovuto avvertire le sigle sindacali rappresentative. Noi lo siamo venuti a sapere il giorno dopo, il 28, quando ci siamo attivati per incontrare la nuova cooperativa, il ‘Consorzio Cal’ del quale fa parte la ‘Tiziano Società Cooperativa’ di Milano». «A loro abbiamo dato un primo appuntamento il 29 dicembre per un incontro volto a fare chiarezza sul nuovo accordo, ma i dirigenti non si sono presentati – ha aggiunto Postorino -. Passate le festività abbiamo chiesto un nuovo incontro al Consorzio: in questo caso siamo riusciti a sederci al tavolo con il presidente ma subito su alcune premesse non ci siamo trovati d’accordo».

Punti che i rappresentanti di Cisl e Cgil, così come i lavoratori, reputano «inaccettabile» che non vengano rispettati. «Tra questi – spiegano Mansar, Del Core e Postorino - la malattia non più riconosciuta al cento per cento, il lavoro al sabato non più pagato con le maggiorazioni previste dal Contratto Nazionale al cinquanta per cento ma pagato ordinario dando un riposo compensativo durante la settimana. Non hanno nulla contro ‘Alberti e Santi’ perché qui c’è gente che lavora per questa azienda da più di vent’anni, però non è corretto che per l’ennesima volta i lavoratori ci vadano a perdere, sono sempre la parte debole».

Cosa chiedono lavoratori e sindacati

«I lavoratori non accettano le nuove proposte, ma chiedono l’accordo sottoscritto nei mesi scorsi. Chiediamo di incontrare le varie parti per portare a casa un risultato che sia onorevole sia per l’azienda, sia per i lavoratori. Così, fino ad ora, non è stato nonostante Cisl e Cgil abbiano comunicato lo stato di agitazione affinché la cooperativa o il committente potessero convocare le parti e ripartire dal punto con il quale ci eravamo lasciati. Sono passate ventiquattro ore, la cooperativa e il committente non si sono fatti sentire, i lavoratori manterranno lo stato di agitazione finché la cooperativa non si siederà ancora al tavolo con noi per trattare i punti di non convergenza». «I lavoratori – concludono - sarebbero ben felici di tornare ai loro posti di lavoro perché hanno tutti bisogno di lavorare e sono brave persone con una certa professionalità che al giorno d’oggi non è facile trovare. Abbiamo professionalità importanti in questo cantiere, quindi mi auguro che la situazione si possa risolvere il più veloce possibile, sia per i lavoratori, sia per la tutela dell’azienda».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sindacati e cooperativa in disaccordo sul contratto, sciopero in una logistica a Cortemaggiore

IlPiacenza è in caricamento