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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

«Se siamo uomini liberi è anche grazie agli alpini», in 35mila sfilano a Piacenza

Piacenza, come già nel 2013 per l'adunata nazionale, si è dimostrata all'altezza del maxi evento tanto voluto quanto apprezzato dalle migliaia di piacentini che hanno vissuto l'invasione pacifica delle Penne Nere del Secondo Raggruppamento

adunata alpini 2019-5E là sul confin tien sempre alta la bandiera, sentinella all'erta per il suol nostro italiano, recita l'inno degli Alpini e proprio per omaggiarlo, viene da pensare, il tricolore in piazza Cavalli non ha voluto saperne di abbassarsi durante l'ammaina bandiera che ha sancito la conclusione del raduno del Secondo Raggruppamento che ha visto l'invasione pacifica di 35mila Penne Nere. Un segnale interpretato da tutti di buon auspicio.  Piacenza, come già nel 2013 per l'adunata nazionale, si è dimostrata all'altezza del maxi evento tanto voluto quanto apprezzato dalle migliaia di piacentini che hanno accompagnato la parata di sabato e quella di domenica: non si contano i tricolori alle finestre e gli applausi che hanno accompagnato tutte le sezioni della Lombardia e dell'Emilia Romagna. Dopo gli alpini festeggiano anche nei locali del centro-2l'ammassamento al Polo di Mantenimento Pesante Nord in viale Malta e i discorsi ufficiali, la parata ha attraversato il centro della città per arrivare in piazza Cavalli dove c'è stato il passaggio della "stecca" a Lecco: lì infatti si svolgerà l'edizione 2020. Particolarmente applaudito Sebastiano Favero (presidente nazionale dell'Ana): «Il centenario della fondazione ci deve ricordare che siamo una cosa sola e che siamo capaci di trasmettere e tramandare i nostri valori. Noi alpini siamo portatori di memoria, identità, solidarietà: capaci di dare senza mai chiedere. Siamo pronti e lo saremo sempre». «La società ha sempre più bisogno di iniziative come queste - ha detto il prefetto Maurizio Falco, dopo l'assessore regionale Paola Gazzolo, - Serve una continuità di valori e serrare le fila per affrontare le nuove sfide senza rinunciare al passato. Gli alpini tengono unito tutto questo». «Se oggi siamo qui come uomini liberi è anche grazie a voi. Noi siamo tutti insieme fedeltà, memoria e solidarietà», ha detto il "padrone di casa", il maggior generale Sergio Santamaria, comandante del Polo di Mantenimento Pesante Nord. 

adunata alpin i2019-2«E' con l’onestà della coerenza, con il coraggio della responsabilità che non vi fa mai arretrare di fronte al dovere e alle sfide, che esprimete il senso di appartenenza a quella Patria che oggi celebriamo, anche grazie alla vostra straordinaria capacità di coinvolgimento, nell’esposizione gioiosa e festante del Tricolore. Le bandiere  - ha detto il sindaco Patrizia Barbieri - che hanno vestito a festa le nostre piazze e le nostre strade, facendo capolino non solo dai palazzi istituzionali ma anche dalle finestre delle case, esposte con fierezza e sventolate da tanti ragazzi e dai bambini, sono l’emblema di un vero e proprio passaggio di testimone, di cui siete custodi nell’aiutarci, come amministratori e cittadini, come padri e madri di questi giovani, a costruire un futuro di responsabilità e consapevolezza. Del resto, la Penna Nera che adorna il vostro cappello è, per le giovani generazioni come per chi lo indossa fieramente da decenni, un’icona che racconta l’altissimo sacrificio del Corpo degli Alpini nelle due Guerre mondiali, la complessità delle missioni di pace e ricostruzione nei Paesi esteri segnati ancora oggi dalla violenza e dalla devastazione dei conflitti, il lavoro infaticabile che nel tempo vi ha condotto tra la gente, al fianco di chi ha perso ciò che aveva di più caro, lungo la spina dorsale della Penisola: dal Friuli all’Irpinia, dall’Abruzzo alla nostra Emilia». 

tricolore italiano alpini 2019-2Quasi tutti i piacentini hanno avuto un alpino in famiglia: per questo l'accoglienza a loro riservata è sempre speciale e il clima di festa ma diventa anche momento imprescindibile di riaffermazione di valori e identità. Sono stati ricordati quelli che, come dicono tra loro, sono andati avanti  e applauditi coloro che sono reduci dalle guerre e chi si impegna quotidiananmente nel tramandare alle giovani generazioni i principi fondanti di un'istituzione amata in tutto il mondo. Presente anche, nonostante l'età, una piccola delegazione di reduci della Seconda Guerra Mondiale. Dai fidi tetti del villaggio i bravi alpini son partiti. Mostran la forza ed il coraggio della loro salda gioventù. Son dell'Alpe i bei cadetti, nella robusta giovinezza: dai loro baldi e forti petti spira un'indomita fierezza. E' su questi versi, cantati dalla Fanfara Alpina Tridentina, che la grande parata è terminata tra gli applausi e i sorrisi di tutti quei piacentini che non hanno perso l'occasione di riempiersi il cuore d'orgoglio e gli occhi di gioia. 

Alpini, la grande parata ©Gatti/IlPiacenza

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