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Cronaca Gropparello

Sei imprenditori piacentini finiti nelle maglie della Finanza

Finiti nel mirino della Guardia di Finanza sei imprenditori piacentini tutti impiegati nella stessa ditta. Avrebbero usato illecitamente sei milioni di euro di finanziamenti pubblici per costruire un opificio in Calabria. Quattro hanno l'obbligo di dimora, due sono ai domiciliari

E' partita dalla Procura di Cosenza, l'indagine per truffa che ha coinvolto anche sei imprenditori piacentini, quattro dei quali residenti in città e due in provincia. Per quattro di loro la Guardia di Finanza ha disposto l'obbligo di dimora. Gli altri due, di cui ancora non si conoscono le generalità, sono invece finiti agli arresti domiciliari.

A far scattare la misura cautelare, sarebbe stato il coinvolgimento dei sei in un affare illegale. Gli imprenditori sono accusati di aver attinto a soldi pubblici per costruire in Calabria un opificio. Sei milioni di euro, la sottrazione indebita ai danni dell'erario. I sei, a Piacenza  lavorano per una stessa ditta, all'interno della quale hanno vari incarichi dirigenziali.

Nel pomeriggio sono stati resi noti i nomi delle persone coinvolte. In tutta Italia sono dieci coloro nei loro confronti dei quali sono stati disposti gli arresti domiciliari.

A Rottofreno l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti di Giovanni Aidi (62) e Bruna Motta (54). Le misure degli obblighi di dimora sono state invece emesse nei confronti di Luigi Camminati (69), di Fiorenzuola d'Arda, Margherita Rossi (57), di Piacenza e Silvano Pighi (48), di Gropparello.

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