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Cronaca

"Sfruttatori" assolti, ma due prostitute rischiano la falsa testimonianza

Prostituzione, assolti un kosovaro e un tunisino. Il pm Pisante chiede gli atti alla procura per indagare due donne

I presunti sfruttatori sono stati assolti, mentre le vittime potrebbero essere indagate per falsa testimonianza. E’ la conclusione del processo che ha visto accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione un kosovaro e un tunisino. I due sono stati assolti il 6 febbraio dal collegio dei giudici - presidente, Gianandrea Bussi, a latere Luca Milani e Ivan Borasi - mentre il pm Emilio Pisante ha chiesto gli atti al Tribunale per valutare la falsa testimonianza nei confronti delle due donne che sarebbero state vittime dei due aguzzini. Le due donne, infatti, avrebbero cambiato versioni e negato quanto avevano detto nei verbali di alcune testimonianze. Per questa vicenda, aveva invece patteggiato tre anni di reclusione un kosovaro, ritenuto il vero sfruttatore. I due assolti sono stati difesi dagli avvocati Barbara Esposito e Andrea Galluzzo.

Le due donne avevano raccontato in aula di essere state picchiate e costrette a consegnare tutto il denaro al kosovaro che poi patteggiò. Una di loro, però, aveva escluso che i due fossero in qualche modo coinvolti, perché le avevano solo accompagnate lungo la Caorsana - le donne vivevano a Cremona così come i due imputati - ricevendo come compenso dal vero sfruttatore alcune decine di euro. La prima prostituta, una romena di 54 anni, aveva denunciato il fatto alla Polizia Municipale di Piacenza. Gli agenti, in una rocambolesca azione nell’estate del 2015, l’avevano strappata dalle grinfie del kosovaro andandola a prendere in ospedale a Cremona - dove era ricoverata per le botte - travestiti da infermieri.

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