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Si fa un selfie con il naso rotto e incastra il marito violento

La picchiava da tempo, ma quella volta arrivò addirittura a romperle il naso. Lei, stanca di subire, se ne andò e decise di denunciarlo. L’uomo che è accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni ha scelto il dibattimento e il processo si svolgerà in aprile

La picchiava da tempo, ma quella volta arrivò addirittura a romperle il naso. Lei, stanca di subire, se ne andò e decise di denunciarlo. Una notte drammatica: dopo l’aggressione la donna si chiuse nel bagno. Telefonò a un’amica chiedendole di avvisare la polizia. Poi, fece un selfie con il cellulare e lo inviò all’amico, mostrando il volto ricoperto di sangue. Un altro, purtroppo, dei tanti casi di aggressione su una donna che avvengono nella nostra provincia. Il dato positivo è che lei è riuscita ad affrontare la situazione decidendo di denunciarlo e di staccarsi da quell’uomo che la insultava e la malmenava. Le indagini vennero poi condotte dalla sezione investigativa della polizia locale.

Un romeno di 53 anni è stato rinviato a giudizio, il 12 dicembre, dal giudice per l’udienza preliminare Stefania Di Rienzo, su richiesta del pm Antonio Colonna. L’uomo - accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni - ha scelto il dibattimento e il processo si svolgerà in aprile. L’uomo è difeso dall’avvocato Gian Marco Lupi: «Siamo sicuri di riuscire  a chiarire questa situazione, proprio per questo abbiamo scelto di andare a processo». La moglie 51enne (i due ora sono separati) si è costituita parte civile con l’avvocato Mara Tutone. I maltrattamenti andavano avanti da anni.

La coppia si era trasferita dalla Calabria nella nostra città. Lei badante e lui operaio, vivendo in città. L’uomo, secondo le accuse era molto geloso e spesso aveva problemi con l’alcol. E proprio la gelosia gli aveva spesso fatto perdere il controllo. L’uomo accusava la moglie di avere amanti, le controllava il telefono. Nell’ottobre del 2017, il fatto più drammatico. L’uomo sarebbe tornato a casa ubriaco e avrebbe cominciato a inveire contro la moglie e a insultarla. Lui dice di avere una registrazione - quasi incomprensibile - di lei con l’amante. Poi comincia a picchiarla. Lei, con il naso rotto e sanguinante, si rifugia in bagno e avverte l’amica. Arriva la polizia che trova la donna impaurita e con la faccia tumefatta. Lei lo lascia e poi lo querela. Parte l’indagine che arriva al 12 dicembre, dove l’uomo viene rinviato a giudizio.

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