Si fece consegnare 70mila euro dalle zie per comprare cocaina, condannata
Sette anni di reclusione, per maltrattamenti, estorsione e truffa. Con lei condannate altre sei persone per spaccio. Il calvario delle due donne di Niviano terrorizzate dalla nipote
La nipote aveva terrorizzato per anni le zie a Niviano, arrivando a rubare loro 70mila euro per comprare cocaina e passare giornate in hotel con il compagno. Il giudice per l’udienza preliminare, Luca Milani, ha condannato la nipote e altre sei persone, per una serie di reati che vanno dall’estorsione, ai maltrattamenti in famiglia, alla truffa. Paola Ghigliani, la nipote 46enne, tuttora detenuta, ha scelto il rito abbreviato ed è stata condannata a sette anni di reclusione e 2mila euro di multa. La donna era accusata di maltrattamenti in famiglia, estorsione e truffa. Claudia Carpana, la 30enne che avrebbe collaborato con la Ghigliani per la quale andava ad acquistare la droga, è stata condannata a 3 anni e tremila euro di multa: doveva rispondere di spaccio e truffa. Sempre con il rito abbreviato - che dà diritto allo sconto di un terzo della pena - sono stati condannati per spaccio, Abdelhamid Dridi a 4 anni (difeso dall’avvocato Massimo Corso), Aldo Carta, libero, a 3 anni (accusato anche di evasione, difeso dall’avvocato Alida Liardo) e Marco Calonghi a due anni e sei mesi (difeso dall’avvocato Stefano Lavelli).
Hanno patteggiato, invece, madre e figlio che avrebbero venduto droga alla Ghigliani, entrambi di origine romena accusati di detenzione ai fini di spaccio: la donna M.I. è stata condannata a 2 anni e un mese, mentre il figlio F.V. a 2 anni e 2 mesi. La madre è in libertà e il figlio ha l’obbligo di firma. Per entrambi, il giudice ha disposto anche la multa di 5mila euro. I due sono stati difesi dall’avvocato Paolo Lentini. Anche loro sarebbero stati spacciatori che rifornivano la nipote delle due donne vessate. Nel luglio del 2018 carabinieri di Rivergaro ai comandi del luogotenente Roberto Guasco, a cui aveva affidato le indagini il sostituto procuratore Matteo Centini, misero fine al calvario delle due donne. Minacciandole quasi ogni giorno, la Ghigliani - secondo le accuse della procura - si faceva consegnare migliaia di euro, arrivando ad azzerare un patrimonio creato con una vita di lavoro e risparmi. Le due anziane avevano parecchi debiti in diversi negozi e in alcuni casi sono state costrette, vergognandosene, a chiedere l’elemosina. Un giorno, un conoscente della 60enne la vide uscire in lacrime dall’ufficio postale. Lei disse di aver ritirato dei soldi per un avvocato che doveva seguire la nipote. Insospettito, l’uomo parlò di quel fatto con i carabinieri che accesero i riflettori su quella vicenda e su cosa accadeva nell’abitazione di Niviano. Una segnalazione fondamentale per l’indagine, sottolinearono la procura e i carabinieri, che ha messo in evidenza l’importanza del rapporto di fiducia tra i cittadini e le forze dell’ordine. Era il 2017. Si imbastì così l’operazione Binario 10 (gli acquisti di cocaina avvenivano per le più vicino alla stazione ferroviaria di Piacenza) che fece scattare le manette ai polsi dei responsabili un anno dopo.