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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

«Si restituisca dignità al ruolo del sindacato in questura a Piacenza»

Intervento della segreteria nazionale del sindacato di polizia Siap

«Questa Segreteria Nazionale è costretta a chiedere, per l’ennesima volta, l’intervento autorevole di codesto Dicastero per porre fine al comportamento antisindacale del Questore di Piacenza più volte segnalato e documentato». Lo afferma, in una nota ufficiale, la segreteria nazionale del sindacato di polizia Siap. «La Segreteria Provinciale di Piacenza, nonostante l’ampissima rappresentatività (49% della forza sindacalizzata), non riesce ad ottenere il rispetto deI più elementari istituti contrattuali, che vanno dalla riunione per la discussione della modifica degli Accordi Decentrati, regolarmente richiesta, ai previsti incontri per l’eventuale sottoscrizione di articolazioni di orari in deroga illegittimamente attuati dal Questore. Il totale menefreghismo, al limite del disprezzo, delle prerogative sindacali e dello stesso sindacato ha fatto si che alla Questura di Piacenza non si riesca neppure ad avere copia di atti che in tutti gli altri Uffici di Polizia d’Italia sarebbero stati consegnati nei termini previsti dalla legge. Il Questore di Piacenza, invece, pone dei quesiti all’Ufficio in indirizzo, a nostro parere  palesemente strumentali, al solo fine di non rispettare i dettami contrattuali o quantomeno per rallentarne l’applicazione».

«Come è oramai noto anche a codesto Ministero, la situazione di conflittualità che si è venuta a creare a causa delle reiterate violazioni all’Accordo Nazionale Quadro si traduce in vertenze e denunce sui mass media quasi quotidiani che sfoceranno in manifestazioni pubbliche di protesta».

Conclude la nota: «Per queste ragioni, si sollecita un intervento autorevole e risolutivo che riporti la legalità in quella provincia e restituisca dignità al ruolo del Sindacato e non vanifichi gli sforzi fatti, anche a livello centrale, per i lavori e la sottoscrizione dell’Accordo Nazionale Quadro e per le regole in esse contenute».

Sulla questione interviene anche la segretaria provinciale di Piacenza. «La commissione della Presidenza del consiglio dei Ministri     accoglie il ricorso del Segretario Generale Siap di Piacenza Sandro Chiaravalloti il quale aveva effettuato ricorso a seguito di diniego dell’accesso agli atti amministrativi da parte del questore di Piacenza Calogero Germanà. Atti determinanti per l’attività sindacale a tutela dei diritti dei lavoratori. Ancora una volta il Siap fa valere le sue ragioni e fa emergere quanto siano fondate le giuste rivendicazioni e proteste su un sistema gestionale che lede permanentemente i diritti e le norme contrattuali in un ufficio importate come una questura dove il rispetto delle norme e delle garanzie democratiche dovrebbero essere il pane quotidiano».

«Va ricordato che il Siap piacentino, attraverso il suo Segretario Chiaravalloti, aveva già avviato una azione legale presso il tribunale di Piacenza – sezione lavoro – e come anche in quell’occasione le ragioni del Siap sono state avallate dal Giudice, così come anche lo Stesso dipartimento di Polizia, attraverso l’ufficio relazioni sindacali, ha più volte dato ragione alle lagnanze sindacali. Purtroppo, nonostante questo, continuiamo a registrare una condotta di totale menefreghismo -  al limite del disprezzo – nei confronti del sindacato che, oltre ad aver ottenuto un duro intervento dal Siap Nazionale, nel prossimo futuro ci costringerà a porre in essere nuove proteste pubbliche ed eclatanti e nuove e necessarie azioni legali nei confronti del Ministro degli Interni e del Capo della Polizia dei quali ci aspettiamo autorevoli,  urgenti determinazioni che mettano fine a ciò che definiamo uno scempio delle leggi che regolano l’attività sindacale e i diritti dei lavoratori. Tutto questo deve far riflettere con quanta responsabilità viene gestita dal questore Germanà la Questura di Piacenza e quanto tutto ciò inficia negativamente sul servizio nei confronti del cittadino sempre più esigente e sempre più insicuro in una città che un tempo veniva considerata isola felice». 

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