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Cronaca

Si riceve male il segnale tv in montagna? La Rai consiglia di mettere la parabola

La Regione risponde all’azienda: «I cittadini già pagano il canone tv, che non è sufficiente a garantire il diritto costituzionale all’eguaglianza dei cittadini e dei contribuenti»

“Rai Tv si attivi per trovare vere soluzioni ai problemi sollevati dai Comuni appennini in merito alla difficoltà di ricezione dei programmi televisivi: l’ipotesi avanzata dalla Tv di Stato che i privati cittadini o i Comuni debbano montare parabole o ripetitori a proprie spese per assicurare il diritto a vedere i programmi della Rai Tv per i quali i cittadini della Repubblica già pagano il canone tv non è sufficiente a garantire il diritto costituzionale all’eguaglianza dei cittadini e dei contribuenti”. Così Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, commenta quanto comunicato dai vertici Rai in merito alla richiesta di risolvere le disfunzioni di ricevimento dei programmi tv nei Comuni appenninici. A febbraio, la Presidente Saliera, raccogliendo le preoccupazioni espresse dai territori, aveva scritto al Presidente e al Direttore generale della Rai chiedendo soluzioni al problema. Di oggi la risposta degli uffici tecnici di via Mazzini: fatto salvo che la copertura del territorio rientra nei limiti di legge, la Rai suggerisce due soluzioni per le zone problematiche: o l’installazione di parabole da parte di singoli che poi potranno ricevere, gratuitamente, i programmi Rai sul satellite, oppure che i Comuni montino ripetitori tv privati per rilanciare il segnale nelle zone scoperte. “Anche da un primo confronto con i Comuni emerge che la è confermato che nessuna delle due soluzioni proposte sia in linea con il diritto di tutti i cittadini della Repubblica. Infatti, - scrive Saliera – a fronte della giusta obbligatorietà del pagamento del canone Rai (tv di Stato), entrambe le proposte da Lei avanzate (installazione di parabole individuali o di ripetitori privati da parte dei Comuni) risultano insufficienti perché comportano costi o per i singoli cittadini o per le amministrazioni locali, già alle prese da anni con i tagli imposti dalle diverse leggi finanziarie. I cittadini e i Comuni appenninici si troverebbero così costretti a pagare di tasca propria un extra canone per poter usufruire di un servizio pubblico e per il quale già pagano. Occorrerebbe, dunque, che Rai Tv trovasse soluzioni più confacenti al problema e ai suoi aspetti sociali e costituzionali”.

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