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Cronaca Bettola

A Natale l'arresto cardiaco, poi l'incontro con i soccorritori: «Mi hanno aiutata a restare in vita»

Clelia Zen si è imbattuta casualmente nei volontari della Pubblica Assistenza Valnure intervenuti a Recesio di Bettola il 25 dicembre scorso, quando è stata colpita da uno shock anafilattico

«Domenica scorsa i volontari della Pubblica Assistenza Valnure sono venuti a prendere una paziente per un trasporto, nella clinica dove lavoro, e mi hanno riconosciuta: furono loro ad aiutarmi a rimanere in vita il giorno di Natale». La 58enne Clelia Zen, di Bettola, ausiliaria alla clinica “San Giacomo” di Pontedellolio, il 25 dicembre scorso per qualche minuto subì un arresto cardiaco.

Fortunatamente oggi può raccontare cosa successe quel giorno. «Era Natale - spiega la donna - e al mattino ero di turno a lavoro. Ho cercato di raggiungere la famiglia, composta dal marito e i due figli, che si trovava a Carmiano per il pranzo. Mi hanno aspettato, ho mangiato un po’ la frutta e mezza noce». E qui iniziano i problemi. «Sapevo di essere allergica alle noci, l’avevo scoperto trent’anni fa mangiando una “bisciola”, un dolce della mia zona, la Valtellina. Fu l’unica volta che ebbi un problema di salute: la gola si gonfiò improvvisamente».

Anche questa volta la gola della donna si gonfia. «Mi sentivo “stringere”. Ho bevuto molta acqua, sembrava quasi essere passato il male. A quel punto volevo andare a casa mia: mia figlia suggeriva di fare un salto al pronto soccorso, ma volevo tornare a Bettola dove avevo cortisone e spray per l’asma». L’auto, così, risale la statale Valnure. «Guidava mia figlia, mi sentivo sempre più strana e poi ho avuto l’arresto cardiaco, all’altezza di Recesio. Non ricordo più nulla, mi sono svegliata dopo pochi minuti, in ambulanza».

La figlia dimostra prontezza: fa subito un massaggio cardiaco alla madre, mantenendo la circolazione sanguigna. Intanto arrivano sul posto i soccorritori. Ad esempio i primi, i più vicini al luogo, sono i volontari della Pubblica Assistenza Valnure da Pontedellolio con l’equipaggio composto da Annamaria Beppe Delfini, Lorenzo Rapizza e Giorgio Barbieri. Proprio i tre che la signora Clelia si è trovata di fronte domenica nella clinica dove lavora. «Non sapevo chi fossero, mi hanno riconosciuto loro. Sono stati molto carini», commenta la donna.

Poi, sul luogo del malore, quel giorno, arrivarono di gran corsa anche il 118 (con l’automedica) e la Croce Rossa di Farini. Gli operatori praticarono il massaggio cardiaco, permettendo a Clielia di riprendere lievemente conoscenza. Viene intubata e portata al pronto soccorso, dove si sveglia il giorno dopo. «Mia figlia andò poi a ringraziare di persona il 118 di Piacenza, ora ho avuto modo di ringraziare l’equipaggio che mi soccorse a Recesio».

Una brutta esperienza, ora alle spalle. «Ancora oggi non ci credo ancora a quello che è successo – confida la signora Clelia –, al fatto di essere andata in arresto cardiaco. Ma l’ho superato, riuscendo anche a sconfiggere una brutta polmonite. Ero in Rianimazione ed ero grave. Posso solo dire che è andata bene…Ora sto attentissima a quello che mangio».

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