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Cronaca

«Sigaretta spenta in faccia dopo una lite», 34enne condannato a un anno di reclusione

E' terminato nella giornata del 14 aprile il processo che vedeva imputato per stalking nei confronti della sua ex compagna, una sudamericana di 46 anni, un piacentino di 34

Il pm Monica Bubba aveva chiesto due anni di pena, il giudice Gianandrea Bussi ha deciso invece per la condanna a un anno e un mese (con una multa di 1800 euro). E' terminato nella giornata del 14 aprile il processo che vedeva imputato per stalking nei confronti della sua ex compagna, una sudamericana di 46 anni, un piacentino di 34. La donna si era costituita anche parte civile con l'avvocato Tiziana Canevari, l'uomo invece è stato difeso invece dall'avvocato Gianni Montani.

Nella scorsa udienza erano stati ripercorsi gli episodi più salienti. I due erano compagni e la vicenda si era svolta tra Piacenza e Caorso dal 2018. Sin dall'inizio, avevano convenuto anche alcuni testimoni, la relazione era stata burrascosa anche per l'abuso di alcol (la parte civile sostiene che la donna ha ammesso di abusarne a volte, mentre l’imputato no). Liti e urla all'ordine del giorno fino a quando la donna aveva deciso di interrompere la storia. Una decisione che l'uomo non aveva preso bene e per questo avrebbe iniziato a perseguitarla con telefonate e messaggi. In un caso l'uomo  - ha sostenuto l’accusa - l'avrebbe presa per il collo e colpita per alcuni messaggi trovati sul cellulare di lei, fino a quando il 5 gennaio 2020 l'uomo, al culmine di una lite le avrebbe spento una sigaretta in faccia dopo le botte. In un altro caso invece la donna si sarebbe trovata danneggiata la portafinestra di casa e senza più il doppione delle chiavi (che lui ha poi restituito in seguito). Esasperata avrebbe cambiato numero di telefono, numero che insistentemente lui avrebbe chiesto ad un'amica. Per questi fatti per l'uomo era stato disposto il divieto di avvicinamento e poi gli arresti domiciliari.  La difesa del 34enne aveva  invece sostenuto che tutta la relazione era nata in un contesto famigliare (della donna) degradato e pregiudicato pieno di anomalie sotto l'aspetto sociale, etico e appunto famigliare. Entrambi hanno avuto comportamenti errati e che spesso il 34enne avrebbe reagito male a certi atteggiamenti della donna, uno dei quali quello di essere stato spinto dalle scale mentre era in carrozzina per un infortunio. Viveva male la relazione ma nonostante tutto, avrebbero anche passato assieme alla famiglia di lui l'ultimo dell'anno. Questo dimostra secondo la difesa, insieme ad altri fatti, come il rapporto sia stato altalenante e difficoltoso. 

 

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